Per milioni di persone in tutto il mondo, l’Eurovision Song Contest è uno degli eventi più attesi dell’anno. Ci sono anche molte persone che evitano lo spettacolo annuale come la peste.
Tuttavia, è il momento di cambiare registro e pensiero su questa manifestazione. L’eccentrico spettacolo che abbellisce ogni anno i nostri schermi televisivi è puramente pop, magari non ci troverai dei nuovi Mozart o dei nuovi Beatles, magari ci trovi dentro delle canzoncine che odorano di trap o di reggaeton, ma si può essere sempre fortunati e scovare qualcosa di interessante, divertirsi, scoprire un’ampia varietà di musica in offerta. Lo spettacolo è in gran parte dominato da canzoni stravaganti e ballate folcloristiche ed emotive, locali e globali, quindi spesso glocal.
Questo non vuol dire che parte della musica non sia terribile, perché può esserlo, ma la musica di per sé è genuina, sufficientemente buona e meticolosamente arrangiata, perfetta per le coreografie sontuose dell’evento.
All’Eurovision Song Contest l’industria musicale ha potuto sfornare nomi come Celine Dion o gli Abba.
Hanno fatto il loro debutto musicale durante la kermesse tante meteore ma anche tante popstar. È spesso musica di moda, quella passata in questo contesto, musica che non resta. È una miscela di diverse culture, lingue e ispirazione artistica viene gettata in un unico grande crogiolo e il risultato è un mix di immagini sbalorditive e bizzarre. Nel corso degli anni, sono saliti sul palco mostri di ispirazione vichinga e hostess di volo, cantanti matti, uno show per lo show.
Sebbene il concorso sia solo una semplice fonte di intrattenimento e una piattaforma per artisti emergenti, l’Eurovision è uno spettacolo ma anche un periodo dell’anno in cui fan sfegatati, spettatori e partecipanti condividono un legame comune nel celebrare la musica e l’eccentricità europea e anche confinante. Un pre X Factor senza preparativi, senza backstage, senza in confessionali. Non è un talent. È un grande Sanremo, un baccanale a cui si deve partecipare e di cui l’Italia troppo tardi si è accorta dell’esistenza. Non a caso, dal 2015, per la prima volta dal ritorno italiano, il vincitore del Festival di Sanremo ha, come stabilito dal regolamento, il diritto di rappresentare l’Italia al contest europeo, salvo rinuncia dello stesso: questa regola è stata confermata anche nelle successive edizioni.
C’è anche da ballare e tanto, all’Eurovision. Nel 2012 “Euphoria” di Loreen, scritto da Peter Boströme e Thomas G:son, ha portato una ventata di trance nell’aria.
Cinque anni dopo, nel 2019, la Finlandia è stata all’insegna della dance con il dj Darude in gara con Sebastian Rejman. Nel 2020 è salito sul palco Afrojack. Durante l’edizione 2022 ci hanno dato dentro con “Halo” di LUM!X e Pia Maria rappresentando l’Austria a Torino. Nello stesso anno, l’ospite Dardust si è palesato con Benny Benassi e Sophie and The Giants. Ma spensieratezza e temi politici si intrecciano, così come i riferimenti di spessore e leggeri si miscelano, si danno il cambio, tra lo sventolio e l’altro delle bandiere. Lo si è notato nel 2014, quando la Russia è stata fischiata dal pubblico danese a causa della crisi ucraina in corso e della spaventosa posizione del paese sui diritti LGBT. Lo si è visto anche nel 2023. Uno specchio dei tempi.
Come in una sagra di paese ma con paillette ed energia, lustrini e riflettori, che solo le grandi produzioni possono far risaltare. Tutto, dalla grafica, alla messa in scena hi-tech e alle performance elaborate, viene presentato senza soluzione di continuità agli spettatori durante una gigantesca trasmissione in diretta. Un’ansia. Quando si considera l’enorme quantità di artisti in competizione, artisti ospiti e vari segmenti che i produttori e i presentatori sono sfidati a superare, è chiaro che questa non è un’impresa facile.
L’Eurovision Song Contest è stato seguito anche negli Stati Uniti con grande interesse e questo accade da un po’ di tempo.
Ne è stata azzardata e testata anche una versione tutta a stelle e strisce ma è stata un mezzo fiasco. La trasversalità è il piatto forte invece dell’edizione originale, quella made in Europe, dove persone di ogni ceto sociale sono benvenute a competere, indipendentemente dalla loro razza, sessualità o cultura. È per questo motivo l’evento avrà vita lunga. Ogni giorno, dovrebbe essere il giorno dell’Eurovision Song Contest.
Si terrà dal 7 all’11 maggio a Malmö l’Eurovision Song Contest. Come tradizione per l’Italia concorrerà il vincitore del prossimo Festival di Sanremo. Il più grande evento di musica dal vivo del mondo si svolgerà in Svezia, quindi. La città svedese ha già ospitato la gara nel 1992 e nel 2013. Copriranno la kermesse canora le emittenti di 37 Paesi. Il programma vedrà in scena martedì 7 maggio la prima semifinale e giovedì 9 maggio la seconda: sabato 11 maggio il gran finale alla Malmö Arena con l’incoronazione del vincitore. In occasione dell’Eurovision Song Contest 2024-The Draw si deciderà in quale delle due semifinali i Paesi partecipanti si sfideranno il prossimo maggio. Saranno 37 i paesi in gara: Albania, Belgio, Cipro, Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Slovenia e Regno Unito.
(Riccardo Sada x Sada Says x AllaDiscoteca)