Che roba è la fanbase? Dai che non è difficile è base dei fan, ovvero dei fanatici che amano un certo artista, una tendenza, un genere musicale. Riccardo Sada fa oggi, come sempre o quasi, scuola. Leggere per imparare è un must. Certo must vuol dire dovere. Leggete, somari discotecari!
Fandom è un neologismo nato dalla fusione tra fan (abbreviazione di fanatic) e il suffisso –dom; letteralmente significa “universo dei fan”. Secondo la Treccani indica un insieme di persone unite dalla passione per un comune fenomeno, personaggio, oggetto. Il fenomeno emerge in maniera distintiva soprattutto negli ultimi due decenni del 20° secolo. Inizialmente legato a generi particolari della produzione culturale, come la fantascienza, il f. è ormai un fenomeno trasversale, perché legato ai più disparati prodotti culturali e non, e diffuso, poiché interessa una vasta porzione di spettatori/fruitori/consumatori che possono definirsi a vari livelli fan di un prodotto/fenomeno/personaggio.
Ma cos’è la fanbase?
Una forte conoscenza del proprio oggetto d’amore, genera collezionismo e socializzazione tra i fan. La variegata produzione testuale si esprime attraverso pratiche ludiche e performative passando dalla condivisione e dall’amore spesso per un artista o un genere musicale. Nel maggio del 2022, un video di sette secondi di John Summit allo Space di Miami ha iniziato a circolare su Twitter diventando virale. È stata una clip “game changer” (che cambiato lo stato delle cose), che ha messo in risalto il valore di un ben consolidato ecosistema musicale, dove la presenza social e l’energia e l’impeto degli internauti fa la differenza. La musica destinata ai dj, ai festival e alle discoteche genera delle super fan base e consolida della mega community molto più facilmente di altri generi musicali? Sembrerebbe di sì.
La fanbase dance interagisce al top
Gli ascoltatori o comunque i fruitori di musica dance elettronica di età pari o superiore a 13 anni interagiscono con un artista e i suoi contenuti in molteplici modi, dallo streaming ai social media, dall’acquisto di musica fisica o di articoli di merchandising sino alla partecipazione agli spettacoli. Sono dei super fan che costituiscano una frazione della popolazione generale (15%) e che contribuiscono in modo significativo alle entrate degli artisti, spendendo in musica ogni mese più dell’80% rispetto all’ascoltatore medio di musica degli Stati Uniti. Sono dati del Midyear Music Report 2023 di Luminate.
Sebbene né il concetto di super fandom né gli appelli strategici ai super fan siano nuovi, entrambi hanno acquisito un rinnovato senso di interesse mentre l’industria musicale lavora per trascendere l’economia dello streaming. Mentre i fan più esagitati acquistano più prodotti musicali fisici, come i cd, ogni mese, nell’era pre-streaming, lo streaming pone un limite alla spesa stessa dei super fan. Le persone che prima acquistavano più album ogni mese ora spendono solo il costo di meno di un album per ottenere tutta la musica che potevano desiderare.
Supe fan, fanbase e stelle della dance
Le etichette discografiche stanno cercando di fare dei super fan il prossimo motore di crescita per una comunità di investitori che è sempre più preoccupata per il rallentamento della crescita dello streaming e delle minacce incombenti, come l’intelligenza artificiale. Le community più attive sono sempre più cruciali. Attenzione comunque alla economia di streaming che sta cercando di costruire un proprio futuro e una propria indipendenza.
In un momento in cui i fan stanno plasmando senza precedenti il modo in cui gli artisti creano i loro prodotti, commercializzando e pubblicando quindi musica, l’influenza si fa sentire in alcuni generi: dalla K-Pop alla afropop e afrobeat al phonk sino alla dance. Gli ascoltatori di musica dance spendono il 63% in più di mensilmente per categorie musicali rispetto all’ascoltatore medio degli Stati Uniti. Naturalmente, l’aspetto live del settore della musica dance è un elemento di differenziazione fondamentale con altri generi.
Mentre le stelle del pop e dell’hip-hop possono fare tournée solo una volta ogni pochi anni, anche se su scala ampia e internazionale, gli astri della dance sono spesso in viaggio tutto l’anno tra esibizioni che assumono la forma di residenze, comunemente a Ibiza e a Las Vegas, o trovando slot nei festival più importanti.
È un ritmo praticamente ininterrotto di performance dal vivo, unito all’ampiezza della tipologia di performance: i dj mantengono tra l’altro ormai una certa coerenza nel music business, lo si è notato anche durante la pandemia grazie alla ascesa di livestream molto ben organizzati a livello di marketing.
Le classifiche di settore tra l’altro consolidano il valore dei dj stessi rilanciandoli nel mercato mentre si registra un costante boom di prenotazioni.
La possibilità di sentirsi notati e ascoltati attraverso la propria musica offre un potente senso di appartenenza a una comunità iper produttiva capace di creare un profondo legame emotivo tra ascoltatore e artista. L’importanza e la pervasività dei social consentono pertanto a tutti i fan, attivi o meno, di mostrare il proprio supporto e affetto per un artista attraverso i canali.
Per alcuni ascoltatori occasionali o addirittura non ascoltatori, queste dimostrazioni in chiave digitale possono essere la motivazione che risveglia i super fandom. La musica è un modo davvero impensabile per creare la propria identità, attraverso le nuove tecnologie. Mentre l’industria musicale in generale e la maggior parte degli altri generi escogitano metodi per attingere ai super fandom, l’industria musicale fa affidamento a questi super appassionati.
(Riccardo Sada x Sada Says x AllaDisco)