Meno dati e più doti ecco che ci racconta questa settimana il nostro splendido Riccardo Sada nella sua rubrica Sada Says
La scena è sempre la stessa. Esterno giorno, la panchina del parchetto. Conosci Einstein e la sua teoria? “Era un nazista? Complotti?”. No. “Amen, dopo guardo su Google”. Conosci Darwin? “No, cazzomene”. Pazienza, non ti chiedo nemmeno la tabellina del 2, tanto. Che decida tutto la Rete mi sta anche bene, tanto la Rete è un mezzo. Non mi sta bene che le colpe siano additate alla scuola e alle istituzioni. Mandare il proprio figlio alla Montessori e questo cresce davanti a un tablet a guardare le Winx, questo no. Colpa dei genitori, sempre. Che fuggono, che fanno figli per moda, li vestono alla moda, gli danno dei nomi alla moda e sperano che da grandi facciano gli influencer studiando scienza della comunicazione; poi sono in un call center o a fare uno stage in posto che non gli porterà nulla né a livello economico né a livello di crescita professionale. Padri e madri cresciute leggendo Saviano e quella roba da radicalone di sinistra hanno cresciuto i figli col meno peggio.
E poi, meno dai e più doti…
Perché si mangia il meno peggio, si vota il meno peggio, si sposa il meno peggio, si lavora nella azienda meno peggio. Chi si accontenta è fottuto e comunque viviamo tutti in un grande ossimoro. Attenzione inoltre alle scorciatoie, alla Rete, all’intelligenza artificiale e a tutte quelle cose ci renderanno “gregge istruito” tanto da sembrare un “gregge intelligente”. E allora meno dati e più doti. In una chat privata di WhatsApp l’amico (dopo qualche pizzata posso anche dirlo) Giancarlo Del Sordo, a seguito del mio link spiega che sono solo CNN (non il canale televisivo) stile YOLO che vanno su RNN e predicono il prossimo stato. “Praticamente, prevedi la prossima posizione, quindi l’intero moto.
So che sembra fantascienza ma non è difficile farlo. È questo il bello, è alla portata di tutti, anche persone che per assurdo non sanno una cippa di fisica.
È il bello del Deep Learning”, aggiunge Del Sordo. “Questo pone un dubbio nuovo: oggi noi usiamo delle tecnologie senza comprenderle, ma alla fine c’è qualcuno che capisce. Con il deep learning tutto il genere umano accede a tecnologie che funzionano in un modo che nessuno capisce. È come avere un autistico che ti fornisce un risultato, lo usi e non sai perché funziona. A breve tutto il genere umano sarà un enorme gregge, schiavo di tecnologie che non comprende”. Quindi, se ridete e minimizzate in questo istante, potete tranquillamente proseguire la vostra ricerca su Google, rosicare su Instagram e visitare le nazioni con Street View.
Vorrei suggerire l’importanza delle abilità e delle capacità intrinseche di una persona rispetto alla mera conoscenza teorica o ai fatti. Ovvero, meno dati e più doti.
Enfatizza il valore delle competenze pratiche, della creatività, dell’intelligenza pratica e di altre qualità che vanno oltre la semplice accumulazione di informazioni. In altre parole, si tratta di promuovere l’idea che le qualità personali e le abilità pratiche siano spesso più significative e utili rispetto a una vasta quantità di conoscenze teoriche. Ad esempio, una persona che possiede una grande capacità di problem solving, creatività e capacità di adattamento potrebbe essere più efficace in alcune situazioni rispetto a una persona che ha una grande quantità di dati memorizzati ma manca di queste abilità. Questa filosofia è particolarmente rilevante in contesti in cui la capacità di pensare in modo critico, risolvere problemi e adattarsi a nuove situazioni è cruciale, come ad esempio nell’ambito del lavoro, dell’arte e della creatività, o in situazioni di emergenza o imprevisti.
Bene, nel mondo della musica potrebbe essere più importante possedere abilità musicali innate e talento piuttosto che una vasta conoscenza teorica o tecnica. In altre parole, la creatività, l’espressività e la capacità di comunicare attraverso la musica potrebbero essere più cruciali rispetto a una conoscenza dettagliata di teoria musicale o tecniche avanzate. Questo concetto potrebbe avere senso in alcuni contesti musicali, specialmente in generi o stili che enfatizzano l’improvvisazione, la spontaneità e l’interpretazione personale. Ad esempio, nell’ambito del jazz, del blues o di alcune forme di musica etnica, l’abilità di improvvisare e comunicare emozioni attraverso la musica può essere fondamentale.
È anche importante sottolineare che la conoscenza teorica e tecnica può comunque essere molto utile in molte situazioni musicali. Una solida base di teoria musicale e una buona padronanza degli strumenti possono fornire una solida struttura per esplorare e sviluppare il proprio stile musicale. Quindi, anche se le “doti” sono cruciali, non dovrebbero essere viste come un sostituto della formazione e della conoscenza, ma piuttosto come elementi complementari.