E’ ovvio chi ha vinto la battaglia dello streaming di Capodanno 2021. L’ha vinta lui, David Guetta, presente sia nel super streaming in diretta dal Louvre sia nello streaming virtuale di Tomorrowland.
Infatti il super dj francese, che ho pure criticato qui (vedi link sotto), tra i pochi e non poco, perché raccoglie sempre soldi per istituzioni grosse come Unicef, mai per i colleghi a casa è attualmente il numero uno di quel che resta del clubbing mondiale, fermo per la pandemia.
Guetta non si è neppure apertamente schierato (come del resto quasi nessun collega) per la liberazione della dj palestinese Sama’ Abhdulladi (oggi per fortuna a casa sua su cauzione, grazie ai media e a 100.000 firme su Change.org, non certo grazie ai top dj, che hanno continuato a fare teatro del nulla & self promotion sui social. Come sempre del resto).
Ho finito su Guetta? Macché. Ha pure confezionato una cover di dubbio gusto e di successo non epico di “Dreams” dei Fleetwood Mac coinvolgendo in qualche modo pure Doggface l’influencer che aveva riportato al successo il brano con un bel video in skate.
Che dire, dopo aver detto tutto questo di Guetta?
Le critiche le abbiamo fatte. Che è il numero uno l’abbiamo detto.
Ora manca dire un’altra cosa ovvia: che è decisamente positivo uno streaming di musica dance dalla piazza del Louvre, il luogo più artistico del mondo. Certo il Louvre è più artistico di tutta l’Italia, perché c’è il passato e c’è il presente / futuro dell’arte, con la piramide di cristallo, cosa che in Italia non abbiamo, siamo rimasto a Colosseo & dintorni. E in tv abbiamo solo il trapassato, manco il presente.
E’ uno spettacolo che riempie gli occhi di tutti, ragazzi e quasi 50enni come chi scrive, tra droni e luci, il bel Guetta super ingiubbottato.
Ma è uno show, quello multimediale & artistico di Guetta, che non fa ballare più di tanto. E’ musicalmente ineccepibile, ci sono pure gli interventi delle persone da casa… ma è energia ‘rappresentata’. Di botte d’energia ce ne sono poche.
(PS critichiamo troppo Guetta? Certo, essendo il numero uno ed essendo anche una persona intelligente con sensibilità personale – fa beneficenza – ed artistica, VA criticato. Infatti magari può pure capire le nostre piccole critiche – i cialtroni non capiscono nulla – sempre – inutile criticarli)
Con il party virtuale del Tomorrowland, con la musica e la cassa in 4/4 di Armin van Buuren, Charlotte de Witte, David Guetta, Dimitri Vegas & Like Mike, Diplo, Kölsch b2b Joris Voorn, Lost Frequencies (qui sotto tutto il suo set disponibile su YouTube), Major Lazer, Martin Garrix, DJ Snoopadelic (…) invece di energia vera ce n’è.
Sembra strano, perché, Guetta al Louvre mette dentro anche immagini di una piazza vera, urla come un dannato spesso, mentre i dj set dei vari super dj @ Tomorrowland, ripresi davanti a un telo verde e poi animati come Avatar, con tanto di voci fake della folla sono più “finte”…
Eppure il party by NAOZ di Tomorrowland, che si può vivere con un bel pass a pagamento ancora fino al 14 gennaio è uno show musicale (non soprattutto video) pensato per chi vuol ballare e non solo sedersi e godere con gli occhi. I dj ci sono, ma solo per far ballare e muovere il BIP a chi è a casa. Senza ballare non ha senso, ma siccome fa ballare ha molto senso quasi sempre.
I Camelphat, per dire, propongono un sound piuttosto deep, uno dei pezzi sembra una cover di Sueno Latino. Armin Van Buuren fa come sempre il suo lavoro e spacca, come quasi tutti gli altri. Ormai il suo sound è quasi pop, nel senso che fa musica che tutti dovremmo ascoltare come fosse pop, magari tutto il pop fosse così. La mia preferita tra quelli in cartellone è Charlotte de Witte, che ovviamente non dà scampo e picchia, ma dando un po’ di respiro a volte (non come Adam Beyer, per capirsi). Non muovere almeno la testa, mentre scrivo, guardando ancora il suo set è impossibile…
Tra i pezzi del set di De Witte c’è un capolavoro assoluto come questo di Reiner Zonneveld. Non ha avuto successo? Ma che ci frega. Non ballarlo sarebbe criminale.
E quindi chi ha vinto, oltre a Guetta? Per i matusa e chi non vuol mai spendere un euro che sia uno, può anche vincere il Louvre.
Chi ha voglia di ballare trova in tutto ciò che propone Tomorrowland online se non il paradiso, qualcosa di simile. Prima di tornare a far casino tutti insieme, ai festival e nei club. Speriamo presto.
(Lorenzo Tiezzi)