Cassa più energica, piano immancabile protagonista, strings che rievocano le atmosfere della della prima house e techno americana. Così l’inglese Paul Woolford fa rivivere “Love Story” di Layo & Bushwacka! (nella versione 2002 remixata da Tim Deluxe) e “Finally” di Kings Of Tomorrow. Ovvero due capisaldi della house uniti tra loro per la prima volta 20 anni fa in un fortunato mash-up, oggi celebrato dalla stessa XL Recordings con un nuovo remix.
Anche qui gli accordi sembrano rifarsi a “Mongoloid” dei Devo, brano del ’77 a cui si ispirava “Love Story”, omaggio al compianto club londinese The End, dove Bushwacka! era resident e Layo comproprietario. Il campione vocale di Nina Simone, già sacrificato nel mash-up originale, qui purtroppo scompare, ed è un peccato perché il pezzo di Layo & Bushwacka! tutti lo identifichiamo ancora oggi con quella profonda e malinconica voce. Resta in evidenza il bellissimo cantato di Julie McKnight in “Finally”. Più che mai attuale la velocità, 132 bpm, la stessa del 2002. A conferma che, fatto il giro, è sempre al punto di partenza che si ritorna. Dunque Woolford non stravolge, non rovina, semmai soppesa, aggiorna. Concentrando le proprie idee nella seconda parte dell’extended, l’unica utilizzata per confezionare la radio edit. Un’operazione per certi versi simile a quella di Defected con A’Studio feat. Polina – S.O.S., ritoccata nei punti giusti ancora una volta dal camaleontico Nic Fanciulli. Marketing ad effetto nostalgia, tappabuchi in tempi di vacche magre? Forse, ma anche negli anni ’90 lo facevano con gli anni ’70, ’80 e via dicendo. E se le nuove versioni sono fatte bene, il problema non esiste. Che voto dare quindi al remix di Woolford? Sicuramente un bel 7.5. Il mezzo punto in più è per i festaioli strings che sembrano voler omaggiare Rhythim Is Rhythim – “Strings Of Life”, classico prodotto nel 1987 dal pioniere americano Derrick May.
Nel 2001 Sandy Rivera compone “Finally”, perno di questo mash-up. Per farlo utilizza le leggendarie casse inglesi Tannoy. La magia della versione originale il fascino del remix di Danny Tenaglia faranno epoca.
Pezzo cardine della virtuosa carriera di Woolford è invece “Erotic Discourse”, inno ibizenco di metà anni 2000, di matrice minimal techno.