A distanza di meno di un anno da “Certified Lover Boy”, la superstar Drake, definito “genio assoluto” da Massimo Oldani che di black music ne sa come pochi, pubblica il 17 giugno, a sorpresa il suo settimo album.
“Honestly, Nevermind”, ci fa sapere il comunicatone stampa, è composto da 14 tracce, con la produzione dello stesso Drake insieme a Noah “40” Shebib, Oliver El-Khatib, Noel Cadastre, Black Coffee e Carnage. C’è un solo featuring, quello del rapper britannico 21 Savage.
Nelle ultime settimane, l’artista canadese aveva anticipato di star lavorando a nuovi progetti tramite i suoi canali social, affermando di sentirsi davvero vivo solo quando si trova in sala di registrazione alla ricerca della perfezione.
“Honestly, Nevermind” segue la scia dei grandi successi di “Certified Lover Boy” (disco d’oro in Italia), l’EP “Scary Hours 2”, e l’album disco di platino “Dark Lane Demo Tapes” contenente il brano “Toosie Slide”, con quasi 900 milioni di stream su Spotify.
E ora che abbiamo letto il comunicatone, veniamo alla sostanza, che è personale, come sempre ella musica. A noi di AD, questo disco di Drake piace tanto. Non sarà forse un capolavoro, non è particolarmente innovativo… eppure è così dolce, sincero, diretto, semplice. Imperfetto e quindi perfetto.
A differenza del suo predecessore e di tutti gli altri album di Drake, Honestly, Nevermind” è un disco che sembra perfetto per un club, in tanti brani, a inizio serata, o all’alba, quando il meglio deve ancora venire o quando tutti se ne stanno andando a casa.
“Tie That Binds”, ad esempio, con la sua chitarrina e gli accordi tipici della tradizione latina / reggaeton rivisti in salsa “dance”, sembra “Family Man” dei Fleetwood Mac, chiaramente da dancefloor pop. Ascoltatele in sequenza, ci ringrazierete. “Falling Back” ha un groove che farebbe smuovere anche i sassi, decisamente sexy. “Text so Green” con una drum machine, la voce soave di Drake e poco più ha dentro da sola più ritmo di tutto l’album di Diplo (che lo ripetiamo, a noi di AD mica è piaciuto. Anzi non abbiamo manco voglia di riascoltarlo)
Un disco così, pur levigato e dolce, è uno splendido antidoto agli inutili anzi dannosi tormentoni che ci attanagliano le orecchie. Suona bene, ma c’è sostanza. C’è dolcezza (l’ho scritto? Lo riscrivo). Parecchia. C’è immediatezza, ma non quella pacchiana da radio di questo triste periodaccio radiofonico.
Lorenzo Tiezzi x Alladisco
Tracklist “Honestly, Nevermind”
- Intro
- Falling Back
- Texts Go Green
- Currents
- A Keeper
- Calling My Name
- Sticky
- Massive
- Flight’s Booked
- Overdrive
- Down Hill
- Tie That Binds
- Liability
- Jimmy Cook’s (feat. 21 Savage)
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