Halloween arriva e dovremmo parlare di party, ma parliamo d’altro. Perché siamo messi così, tra un articolo sulla baby Gang e un altro sulla droga dello stupro nei locali britannici e non solo… Chiudiamo con la celebrazione di una storica disco che chiude. Sempre così. Celebriamo sempre ciò che non c’è più. Ma andiamo con ordine.
Il divertimento italiano ed internazionale è tornato, meno male, al centro della scena mediatica. Che bello? Beh, direi di no. Il “brand” intrattenimento italiano è appena ripartito, ma visto che le proposte nuove sono poche ed il marketing evoluto quasi zero… il suo valore è ancora minore rispetto a quando era tutto fermo.
Quando è tutto fermo, c’è una certa poesia. Se tutto riparte e non fa parlare eccoci che casca l’asino. Oggi parliamo di divertimento per colpa di Baby Gang e droga dello stupro (poi torneremo a dare la colpa ai locali per il Covid)
Ovviamente, visto che i locali e gli artisti, sopratutto quelli italiani (dj & co) non stanno comunicando gran che e non stanno neppure creando gran che di nuovo, si parla del passato. Che fa sempre notizia quando finisce.
Fiumi di inchiostro vengono versati per raccontare la fine (provvisoria) del Goa di Roma, che senz’altro si merita tanta tristezza…
Ma perché si parla sempre dei locali che chiudono e quasi mai di quelli che aprono (certo, ci sono anche quelli, oppure quelli che rinascono dopo periodi molto difficili come il Qi Clubbbing di Erbusco (LEGGI QUI) – e dei locali che NON chiudono tipo il Bolgia di Bergamo non parliamo mai – se vuoi ne leggi QUI)
Perché il Goa di Roma lo conoscono tutti, così come il Cocoricò di Riccione (ancora chiuso), soprattutto coloro che possono dire: ” ‘sti ragazzi non sapranno mai come ci si diverte davvero. Ai miei tempi i dj erano veri dj, qui era tutta campagna e i mulini erano bianchi’.
E allora via, passando al terribile presente, via con due delle paure assolute dei vecchi (soprattutto gli italiani): le baby gang e la droga dello stupro.
Non voglio minimizzare, sia chiaro. Però mi ricordo, com’erano le disco in passato, il pomeriggio tra l’altro. Da ragazzino, era tipo il 1986 all’Antella, provincia di Firenze, vidi l’inizio di una rissa con le catene. Anche allora c’erano problemi di ordine pubblico, c’era molta più violenza di oggi, nei locali… ma c’era anche più tolleranza verso la violenza, c’erano più omicidi legati alla malavita.
Oggi per fortuna si tollera meno. Ma c’è un problema: siccome la società italiana invecchia, i ragazzi fanno paura. Figurati di notte. Il mix ragazzi e notte, per chi non esce dopo mezzanotte da decenni è terribile. Possiamo raccontare loro di tutto. A noi vecchi, dico (ho 49 anni)
Anche che migliaia di ragazzi o adulti vogliano violentare ragazze da sole… dove? Ovviamente in discoteca. Grazie alla droga dello stupro, che ovviamente non lascia tracce e ovviamente ha anche una vip di mezzo (la sorella di Ornella Muti).
LEGGI QUI SU LA STAMPA LA PROTESTA DELLE RAGAZZE IN GRAN BRETAGNA.
C’è da sperare, c’è almeno da ipotizzare, che il needle – spiking sia in realtà sovra stimato. E’ giusto protestare, è giusto mobilitarsi. Ma che a migliaia (migliaia, non decine, non singoli casi) di ragazze in UK e ovviamente pure da noi vengano iniettate sostanza per far loro di tutto a me sembra improbabile. Vedremo cosa diranno i fatti.
(e quando lo vedremo sarà già tardi: se ne parlerà per sempre, così come delle polverine che si mettevano nel bicchiere delle ragazze… cosa che c’è, certo, ma non è folle pensare che sia riservata ad una serie di delinquenti. Pochi)
Eccoci poi con le super raccontate risse fuori dai locali dopo la chiusura. E’ vero, ci sono sempre state e purtroppo ci saranno sempre, soprattutto a Milano (città tra le più violente in Italia, lo dicono i numeri, purtroppo)… ma sono casi davvero rari.
Anzi, spesso ciò che i media raccontano come RISSA con COLTELLI tra gruppi rivali spesso è una rapina finita male. Esagero? Leggete voi qui sotto.
Questo è più o meno ciò che è accaduto a metà ottobre in Via Tocqueville a Milano (Corso Como) di notte. LEGGI QUI.
QUESTO E’ INVECE (LEGGI QUI) ciò che lo stesso giornale, il Corriere, scrisse subito e ciò che per molti resta “la verità”.
Chiudiamo con la baby gang, fenomeno che sarà anche in crescita, ma in città sempre più sicure (lo dicono i numeri: c’è MOLTA meno violenza oggi rispetto a 15 anni fa nelle città italiane)
E vero però, i ragazzi “irrequieti” iniziano a creare problemi molto prima. Anche perché, per fortuna, la nostra tolleranza alla violenza si è abbassata moltissimo. Ecco baby rapine a Mantova LEGGI QUI. E poi. E una ‘rissa’ (senza reali conseguenze) a Brescia, in pieno centro. LEGGI QUI
Per fortuna in centro a Mantova e a Brescia non ci sono discoteche, altrimenti era certo che i ragazzi fossero appena usciti da ‘un noto locale’.
Lorenzo TIezzi x AllaDiscoteca