Non ci sono più le hit dance, ci diciamo tra attempati addetti ai lavori dance. Chi scrive è over 50. 52 per la precisione. Non è che però non ci sono più le hit in senso assoluto. Taylor Swift e Sfera Ebbasta, per dire, hai voglia che le hit le mettono a segno ancora. Hai voglia.
Come dite? Che c’entra la bellissima dj modella qui sopra? Leggete sotto, poi capite. Se volete. Sennò andate avanti dicendo che avete capito tutto senza leggere. Come fanno un po’ tutti, del resto.
Non ci sono più le hit dance e non c’è una lira, ma solo nella dance. Tra hip hop, pop e rock revival stile Vasco di soldi ne hanno un bel po’, tantissimi!
Però noi dell’elettronica e della dance abbiamo i talk, i remember, i corsi, i contest tipo Top qualcosa (anche al femminile!), gli esperti, le pagine dedicate agli anni ’90 con i video fighissimi (DJ Cerla è un mezzo genio).
Abbiamo gli esperti in mastering, le topliner (quelle che scrivono e cantano le melodie dei geniali producer), poi abbiamo le scuole per i dj, le label che fanno solo bootleg e li vendono pure, i talent pool, le agenzie di promo TOP, gli slot in vendita ai festival, quelli che dicono che sono tutti in perdita, i festival (ma loro no).
Abbiamo tanti parlatori. Dopo il successo totale del Nameless del 2024 ci sono addetti ai lavori in grado di scrivere che chi organizza festival di solito perde soldi. Ma come si fa a dirlo? Perché parliamo tutti di cose che non sappiamo? Che palle.
Ah, le hit nel pop e nella trap ci sono eccome e ci sono concerti in BOOM ASSOLUTO. E ci sono artisti come Vasco Rossi o Springsteen che grazie al loro passato musicale restano attuali ed eterni.
Quanti dj hanno il loro status musicale a parte Carl Cox o Sven Vath? Anche il nostro Gigi D’Agostino, a forza di remixare il suo passato, sembra aver perso forza. Il suo ultimo singolo “Shadows of the Night”, ennesimo “remix” de L’Amour Toujours è fermo a 5 milioni di ascolti.
E che dire di Bob Sinclar? Piace, certo che piace, però il suo remix di “Sinceramente” mica è funzionato più di tanto… Certo, quello di “Ti Sento” di Matia Bazar è piaciuto un po’ di più. Ma mica poi gran che. Bob Sinclar e Gigi D’Agostino sono molto più grandi, oggi, della loro musica. E non è mica un bene.
Però ci dicono gli ‘esperti’ che la dance è cambiata. Non è che praticamente non esiste quasi più, come non esiste più da decenni una scena musicale dedicata al liscio, che resiste solo come revival commerciale.
Ecco. Il punto è ormai questo. La Dance è ormai una sorta di sistema a bassa intensità pieno di orchestrine… come il liscio. Si fanno soldi? Pochi e con un sacco di lavoro quantitativo. Tipo le orchestre.
Quello di clubbing e dance è un sistema di autopromozione con le solite star sempre più anziane (Sinclar, Guetta, Carl Cox, etc), un po’ di ex modelle o modelle molto più brave dei colleghi maschi (Nina Kraviz, Deborah de Luca, Indira Paganotto) e degli eventi che piacciono solo ad alcuni, mica a tutti.- a Tutti piace Taylor Swift- questa è la situazione. Ed è dannatamente divertente.
Visto che ormai il declino è inarrestabile, e le hit dance non si saranno mai più, a lungo… divertiamoci con splendide dj e/o splendidi dj più importanti e più cool e più grossi e più top della musica che propongono. Che siano Damante (pop o trash a seconda dei gusti) o Pona Colada alla Boiler Rom (iper cool ma modellissima, mi raccomando, mica trash) cambia poco.
La dance è finita, tra addetti ai lavori almeno tacciamo che è meglio.
(Lorenzo Tiezzi x AllaDisco)