Com’è “I Hear You”, il nuovo album di Peggy Gou, superstar del pop mondiale o dj girl simbolo della decadenza della dance (fate voi)?
La splendida Peggy, fashion dj icon sponsored by Louis Vuitton che ormai nei locali italiani non suona più perché ha un cachet troppo alto per loro ma si fa sentire ancora nei festivaloni (il 21/6 suona alla Prima Estate in Versilia) del disco dice:
“‘I Hear You’ è più di un semplice album di debutto. Incarna innumerevoli ore di dedizione nel mio viaggio per creare qualcosa di senza tempo. Ed è una testimonianza del potere dell’ascolto, di noi stessi e degli altri“.
Che dire? Ammazza. Qualcosa che sia ‘senza tempo’. Tipo Michelangelo? Beh. Un po’ meno. Peggy, un po’ meno. Però “I Hear You” gira bene. Pitchfork le dà 6.2. Ammazza.
Boh. A me l’inizio “You Art”, il primo pezzo, piace molto. Lento e pieno di slogan un po’ a caso. Mi piace. Poi si parte con l’house revival mescolato col pop di “Back to One”, che mi sembra molto riuscito per un bell’aperitivo. Ma veramente. Molto carino. Mi ricorda i Pizzicato Five, mi ricorda i Deelight di “Groove is in the Heart”… è un remix liofilizzato del meglio e del peggio della musica che gira intorno. Brava Peggy… Molto moda e molto ben fatto.
Ovviamente poi ci sono anche i singoloni, quello con Lenny Kravitz e “Nanana”, un successo mondiale, ma il disco, “I Hear You”, nel resto delle canzoni, che non chiameremo più tracce, com’è?
Boh. Difficile dirlo. “All That” sembra un singolo non poi così riuscito di Jazzy B dei mitici Soul II Soul. Come sarebbe chi sono? Se hai meno di 40 anni non dovresti conoscerli… e Peggy Gou, che ha meno di 40 anni, non dovrebbe conoscerli e invece li conosce e li scopiazza e li liofilizza. Brava Peggy. Ma veramente.
“Lobster Telephone” l’abbiamo già sentita in qualche modo e mi piace. Funziona. Chiaramente funziona per chi ama il pop. Tutti coloro che di pop non capiscono niente (eppure ne parlano spesso), tacciano. Perché siamo arrivati ad oltre metà disco e siamo partiti, diciamolo, con un po’ di puzza sotto il naso, ma il disco non è mica male.
“I Hear You” non è manco troppo BTS, resta “alternative” pop e dance, non solo pop. Cosa gli devi dire a Peggy? Io le dico brava. Poi fate voi. Voto almeno 7 e 1/2.
Ci sarebbero altri pezzi molto clonati e liofilizzati da altro ma con classe. Ad esempio ritmo ed armonia di “I Go” sono presi da qualche hit anni ’80. Anzi anni ’90.. adesso mi è venuto in mente il pezzo preciso. E’ l’armonia ed il giro di un pezzo preciso molto aggressivo pop dance. Non ti scrivo che pezzo è. Se non lo sai e spari su Peggy, lei ride di te. E fa bene.
(Lorenzo Tiezzi x AllaDisco)
PS stasera vado a mangiare coreano con mia moglie, ogni parere positivo sulla Corea è sponsorizzato per motivi familiari.