“Siamo tutti falliti”, canticchia Calcutta nel suo ultimo album. E ha ragione. Solo che lui fallisce giocando e cantando “contro” i due Lucio (Dalla e Battisti). Noi perdiamo ogni giorno, che so, andando a comprare il pane.
Non ricordo più esattamente cosa diceva né come lo diceva il sempre illuminante Damir Ivic su Soundwall (e conseguente consueto dibbbattito con 3 B sulla sua pagina Facebook). Non ricordo, colpevolmente. Ricordo, però, ancora con maggior colpevolezza, il fatto che il nuovo disco di Calcutta, “Relax“, ai primi ascolti non mi aveva mica convinto.
Mi vergogno perché ho fallito. Il disco oggi mi piace. Siamo tutti falliti, ma fallire così ascoltando musica mi dà ancora fastidio
Quando la musica è buona, spesso, bisogna fare così: ascoltare e riascoltare. Il singolo radiofonico di Calcutta lo trovo davvero bruttino. Quasi tutto il nuovo disco è invece davvero bello. Partiamo dall’ultimo pezzo del disco: “Allegria” è ovviamente ispirato per il testo a “Quale Allegria” di Dalla mentre la musica è quella di “Anima Latina” del mitico altro Lucio (Battisti). La voce di Calcutta sarebbe forse, a volte, all’altezza di quella dei due maestri, ma visto che la affoga sempre in un sacco di reverbero, fallisce anche qui.
Calcutta se ne sta serenamente seduto tra pop e indie e canta “tutti quanti a fare musica a Milano”. Ma perché?
Certo a fallire. Siamo tutti falliti, anche lui che fa un altro tou sold out. Perché la loneliness che c’è qui, giù al Nord, sotto gli appennini, mica si respira. Linus di Radio Deejay tra le righe ha criticato Calcutta che, ovviamente benvenuto a Deejay, se non sbaglio l’intervista mica l’ha fatta e mica la farà. Perché fare interviste? Il disco si chiama Relax. E poi lui è indie.
NB: un altro Tiezzi sbaglio: Calcutta a Deejay l’intervista la fa, lunedì 6 novembre
Però è anche pop. C’è molto più pop stile Dalla in questo “Relax” che in tutto il recente tour di Cesare Cremonini, bolognese doc, che si è pure fatto dare la voce di Dalla per ricantare con lui “Stella di Mare”. Perché il pop di Dalla era folle. Quello di Cremonini è freddo.
Ma l’ego di quasi tutti noi del settore musica è immenso, soprattutto qua nella nostra italietta, in cui Vasco Rossi se si auto produce una docuserie come “Super vissuto”, nessuno ha il coraggio di dirgli che lo fa diventare un santino / santone. Anche Calcutta sarà senz’altro egocentrico, ma almeno tace. Almeno canta e basta.
Siamo tutti falliti come Calcutta, certo, però lui meglio, perché canta e basta e se ne fotte se il confine tra pop e indie è stretto. Fa indie così bella che diventa pop. E chi ascolta solo indie non lo capisce.
(Lorenzo Tiezzi x AllaDisco)