Tra reminiscenze disco e super house primi 2000, col nuovo singolo “Saving Up” l’australiano Dom Dolla mette da parte i rodati e più scuri ingranaggi tech-house, onnipresenti nelle sue produzioni, e punta su un vocal pop brillante e su un beat e un basso che incalzano. Se sarà solo una parentesi lo scopriremo presto. Sta di fatto che l’artista si inserisce molto bene, con questo brano, nel filone dei settantini che imperversano tra le uscite delle top label: vedi la passabile “Party” dell’italiano Piero Pirupa su Toolroom, o l’esplosivo EP “I’m So Glad” di Alex Adair, in dirittura d’arrivo su Glitterbox / Defected.
Classe ’92, tra gli alfieri dalla australiana Sweat It Out (con Purple Disco Machine) e pure di Three Six Zero Recordings / Ministry Of Sound UK, Sony Music, dove esce il singolo che segnaliamo, Dom Dolla è, con merito, uno dei dj producer più apprezzati dell’ultimo decennio. “Saving Up”, pezzo da 7, arriva dopo la collaborazione con MK e l’estiva “Eat Your Man”, con la rediva Nelly Furtado, primo step verso una dimensione più pop, con cantato un po’ alla Luciana Caporaso e tanti supporti pesanti a svariate latitudini. Decisamente più interessanti però, tra i suoi pezzi recenti, “Miracle Maker”, una navicella spaziale di suoni 90s, o il robusto remix per “New Gold” dei Gorillaz.
Menzione inevitabile, infine, per “San Frandisco” e l’arcinota “Take It”, cavalli di battaglia del baffuto Dominic Matherson, sempre più sulle orme di un maestro del genere come Chris Lake.