Il successo di Deborah De Luca, vi riscrivo più o meno il titolo è prima di tutto musicale e nasce dal suo amore viscerale per Napoli e la sua musica. E il suo nuovo singolo napoletano non è bello. E’ bellissimo. E’ trash? Certo. Però è prima di tutto bellissimo. Se lavorassi a Radio Deejay o a Radio Uno lo suonerei alle 9 del mattino.
Ma andiamo con ordine. Mentre leggete ascoltate e ballate. Che di musica e melodia ce n’è. Qui vi metto il link del video su YouTube ma l’hanno già bloccato, non so perché.
Siccome quasi tutti dicono il contrario, e quasi tutti, ve lo dico io che vivo e capisco quasi solo di musica “pop” da 35 anni, non capiscono niente di musica “pop” (anche gli esperti di classica, techno, jazz), vi spiego prima di tutto quando succede il miracolo del successo pop. O pop rock.
Hai presente Elvis Presley? Hai presente Jim Morrison? O Taylor Swift? O Nina Kraviz? O Deborah De Luca e il suo amore musicale per Napoli? Ne vedi qualcuno bruttino? No, eh?
Ognuno ha un livello di successo personale e molto diverso, ma tutte queste star hanno qualcosa in comune: sexy e appeal e talento. Ovviamente di bei ragazze e belle ragazze sono piene strade e non è difficile a 16 – 20 anni essere sexy. Un buon 30% della popolazione mondiale a quell’età ha le forme, anzi la forma, l’estetica per poter diventare una star. Solo che poi mica lo diventa. Va a lavorare, perché non ha talento…
Ma andiamo con la ricetta, che accomuna anche Vasco Rossi, De Gregori, De Andrè e Roberto Bolle, tutti carini a vent’anni e qualcuno anche dopo. Se sei brutto/a è dura. E se sei “brutto” a volte è possibile, vedi John Belushi. Se sei “brutta”, anzi non sei super sexy, è quasi impossibile: Adele, oggi piacente ma ieri sovrappeso, Janis Joplin o Aretha Franklyn avendo 0% di sex appeal hanno dovuto superarsi nel talento, ovvero anzi nella bravura assoluta nel cantare.
Ma andiamo avanti con la ricetta del successo pop: 49% sex appeal e poi 30% circa di talento nell’arrivare al pubblico.
ATTENZIONE. Non ho scritto talento o bravura, ho scritto talento nell’arrivare al pubblico, nel farlo emozionare mentre si fa qualcosa che può anche essere “semplice”. E’ questa la faccenda chiave. Quasi sempre la persona che come Lorenzo Jovanotti o Deborah De Luca o i Coldplay scrive o canta o produce canzoni pop “semplici” ama davvero questa semplicità. La sente dentro. NON si può fingere l’amore per il pop. Se sei dannatamente sofisticato, poi non duri. I Talk Talk o i Tears for Fears (sofisticati) sono durati pochissimo, la ricetta pop di Michael Jackson era anche sofisticata, ma Michael viveva per essere una (pop) star e si sentiva….
E quindi 49% sex appeal, 30% circa di talento non puro ma concreto, inteso come capacità di “prendersi” il pubblico… e poi il resto, ovvero un 31% circa, che ovviamente deve o dovrebbe essere capacità artistica “pura”, capacità di recitare come Marlon Brando (che come tutti sanno era di un brutto…), ma può anche essere altro.
Elodie, che solo oggi, dopo anni, finalmente sta diventando la nostra Grace Jones, non ha mica una voce memorabile, ma per cui la sua ricetta è più o meno così composta: 49% sex appeal base, 30% capacità di arrivare al pubblico + 15% almeno di sex appeal (incredibile) + 15% di simpatia, immediatezza, intelligenza nelle scelte… Io vorrei uscire a cena con Elodie (ed altri amici / amiche) non perché è sexy ma perché mi sembra così simpatica. Questa simpatia è fondamentale, è vicina all’altra cosa che dicevo, l’arrivare al pubblico.
Ma torniamo a Deborah De Luca, 100% Napoli lover, di cui qui su AD stiamo scrivendo tropppo ma è forse l’unico fenomeno musicale che ci fa battere il cuore in questi giorni… “Parlame” è 100% farina del suo sacco musicale, che è napoletano, pop e un po’ trash. Certo, pure un po’ trash. Ma W il trash!!!
“Parlame” lho ascoltata ieri sera per la prima volta sul suo proflio Instagram, poi 5 volte su YouTube (adesso l’han cancellata) e ora di nuovo 3 volte su SoundCloud. E’ sabato mattina. So che non è un pezzo suo, è il cassico pezzone napoletano pop. Ma chi ci voleva per farlo così, techno trance, con Franco Ricciardi e Veronica Simioli (so che Veronica e Deborah sono amiche, tra l’altro)? Solo Deborah. Molti sparlano sul suo successo, perché, come ho scritto prima non capiscono niente di pop e perché Deborah si diverte ancora oggi a giocare con il suo sex appeal (e fa bene, come ho scritto, è fondamentale per ogni star, ANCHE PER I MASCHIETTI).
Grazie Deborah, grazie Napoli, crogiuolo di ritmi e melodie, a quel paese gli hater e pure il 90% dei “mitici” dj producer italiani di oggi, incapaci di avere un po’ di coraggio e rischiare di fare qualcosa che venga direttamente dal loro cuore musicale. Non ce l’avete né il cuore né altro, ecco. Deborah sì, ecco perché ha successo. E voi no.
(Lorenzo Tiezzi x AllaDiscoteca)