“(dalla pagina Instagram di Deborah de Luca) Subito dopo queste nostre piccole e brevi riflessioni sul Burning Man, vi lasciamo alle parole (belle e ben scritte) di Deborah De Luca. Parole che ha pubblicato sui suoi social. Ci piace molto quando gli artisti raccontano.
Senz’altro qualche grosso problema c’è stato. E senz’altro, al Burning Man, che non è un festival come tutti gli altri (ma una realtà molto meno ‘controllata’, non per questo meno sicura), non tutti i 70.000 partecipanti a lungo bloccati sono arrivati con l’aereo privato… aereo privato che che gli artisti con Deborah De Luca (tra cui crediamo anche Charlotte de Witte ed Enrico Sangiuliano, qui nella foto con Deborah).
Detto questo, W Deborah. Al Burning Man e altrove.
I telegiornali e i giornali (anche quelli importanti) tendono sempre ad esagerare la situazione: nessuna emergenza particolare al Burning man, “solamente” 4 ore di pioggia (in 34 anni del “festival” ha piovuto 2 volte, ma questa volta è durata di piu). Gli organizzatori non erano pronti a questa emergenza essendo rarissima (il clima sta cambiando è ovvio) il fango ha sommerso i fili dell’elettricità facendoci restare senza il generatore principale della corrente per poter usufruire delle docce, del frigo ecc ecc. (in realtà si sono bloccate anche le latrine destinate al pubblico, così riportano tutti i media, NDR)
Anche le strade erano poco praticabili quindi i rifornimenti faticavano a consegnare, però non siamo MAI stati in pericolo. Tutti avevamo tutto, e a chi mancava gli veniva dato, ci siamo dati la mano a vicenza ma questo è quello che si fa sempre al Burning Man, che nessuno compra nulla, non esistono soldi ma al massimo lo scambio di beni di prima necessità.
“Siamo andati via 1 giorno prima perche avevano annunciato ancora pioggia e quindi non potendo fare la cerimonia di chiusura con il fuoco, abbiamo preferito andare via”, scrive De Luca
L’aereo privato con cui siamo arrivati non aveva il permesso per volare quindi ci siamo organizzati con driver privati e passaggi vari con chi aveva camion o macchine grosse.
Ci dispiace molto per la persona deceduta; ma è stato molto prima della pioggia, è stato trovato su una delle costruzioni artistiche che si trovano in giro per il deserto, era lì da un po’..solo, magari il caldo, non sappiamo. Però non è collegato al fango e mal tempo.
Cos’è successo al Burning Man? Deborah de Luca continua a raccontare
Il fango, per intenderci, arrivava al massimo alle caviglie: ci siamo messi buste di plastica e scotch coprendo le scarpe e nonostante il fango abbiamo fatto festa sotto il tendone del ristorante (non sapevamo della persona morta ancora).
in ogni caso, cercano sempre di screditare o di demonizzare i festival parlandone come si posti dove la gente è in pericolo, muore, o non c’è sicurezza, come se la musica elettronica radunasse gente di una setta satanica e sacrificassimo persone.
È solo musica, che assieme al mare e al cielo, è una delle cose più belle al mondo: senza musica che vita sarebbe?