Spaghetti house vs baguette beat. Sada Says, oggi comincia così. E comincia molto bene direi.
“Spaghetti House” è un film del 1982 diretto da Giulio Paradisi interpretato da Nino Manfredi nel ruolo di protagonista.
E’ tratto da un episodio di cronaca realmente accaduto a Londra nel 1975 e conosciuto in lingua inglese come Spaghetti House Siege (“l’assedio della Spaghetti House”). Spaghetti house era una definizione nata per sintetizzare il suono e il genere della musica dance di inizio anni Novanta, dalla morente Italo disco alla piano house passando dalla Italohouse.
Il French Touch è invece il suono della house rivisitato negli anni Duemila dai nostri cugini transalpini e da molti ribattezzato baguette beat, perché se gli opinion leader e i media sono a corto di termini hanno un metodo davvero furbo per richiamare l’attenzione e ricordare un territorio: rimembrarlo con nomi strappati dal cibo più tradizionale. Spaghetti per l’Italia e il suono groove riconoscibile, baguette per la Francia e il suo mood personale.
La spaghetti house non è scomparsa, è solo tornata nella sua nicchia.
Ci sono appassionati e cultori del genere, come Roland Radaelli, ex Discomagic UK e da anni Dance Music Unplugged, che la tutelano a spada tratta. La baguette beat annaspa tra le nuove piattaforme ma ha il suo seguito. Tanto che Alan Braxe nel primo semestre del 2023 ha ripubblicato dei suoi lavori. Proprio per andare in contro alle richieste di una fan base probabilmente orfana della scomparsa non solo dei Cassius ma anche della separazione dei Daft Punk.
Con la campagna La French Touch, Martell, probabilmente uno dei più popolari cognac del mondo, ha riservato un insospettato maquillage al brand. Nel cercare correlazioni tra generi musicali, possiamo esaminare elementi che davvero uniscono due generi di altrettante nazioni, confinanti tra l’altro, come Italia e Francia. L’origine geografica, l’era storica, gli strumenti utilizzati, le influenze stilistiche e tematiche, il ritmo, la melodia e la struttura musicale hanno segnato la storia della musica dance elettronica da ambo le parti.
Sono due realtà, spaghetti house e baguette beat, che non si sono influenzate a vicenda nel corso del tempo perché non si sono incontrate in un preciso spazio temporale e stilistico. Le caratteristiche sonore non sono simili ma hanno attinto da alcuni suoni di fine anni Ottanta.
È vero, quello della house all’italiana è stato un genere musicale influenzato dalla house americana. Mentre la baguette beat affonda le radici in un funk contaminato dalla electro, l’hip-hop e il breakbeat.
Ecco, le correlazioni sono presenti negli Stati Uniti, nel soul, nel ritmo afroamericano sospinto dai dj. La produzione dei due generi appartiene a periodi musicali ben distinti: i sintetizzatori hanno marchiato a fuoco la baguette beat e i campionatori dato la possibilità di crescere e svilupparsi alla spaghetti house. Ritmo incalzante, energia, ritmo incalzante e costante invito alla danza e al movimento.
La spaghetti house fonde elementi della house melodica come la baguette beat: la tradizione italiana da una parte e quella francese dall’altra, come il jazz, la chanson o la musica tradizionale francese.
Così, la spaghetti house richiama l’immagine di un piatto di spaghetti, un piatto mescolato energicamente. Mentre la baguette beat ha la struttura ritmica sfumata e complessa con sapori e texture che si possono trovare in panino come il pan bagnat. Sono due mondi gastronomici che raramente si incontrano, quello italiano e quello francese. E gli chef lo sanno bene, ma che sul piano musicale hanno una connessione importante grazie ai dj e a un pubblico ormai sempre più globalizzato.