Stefano Mattara è da sempre uno dei dj italiani più scatenati nei club e non solo… Station manager di Radio Wow, una delle emittenti più vivaci dell’intera scena radiofonica italiana, non fa certo solo quello.
Ad esempio, Stefano Mattara produce anche musica da tempo. Come tutti i professionisti sa mixare un po’ di tutto, ma il suo cuore batte a ritmo di house. “Nasco come produttore negli anni ’90. quindi volente o dolente sono stato influenzato da parecchi generi musicali. Quello che in fondo è una costante per negli anni credo proprio sia la house”, racconta.
Ci racconti come è nata la tua nuova release su Atomika Records (Jaywork Music Group), “Cubana”?
Ho scelto di realizzare una traccia come “Cubana” osservando ciò che sto usando prevalentemente nei miei dj set nei club. Il sound credo sia in qualche modo “tech house”, il mondo piu’ vicino a questa traccia.
Come sono mutati, dopo questi 2 anni di stop, i gusti di chi va a ballare o ascolta musica elettronica?
Secondo ciò che vedo nei club, ma anche quello che propongo in radio, la nuova commerciale credo sia la tech house, un mix di tutta l’influenza portata da Fisher e Hugel sta dando nuova vita al modo di far divertire il pubblico. in italia si è anche molto “schiavi” dei mash up, ma il mood delle basi e il medesimo.
Come racconteresti la tua musica? Quali riferimenti musicali e sonori hai?
Diciamo che io sono sempre stato parecchio eclettico nel produrre musica, ma con un unico mantra… ciò che produco mi deve essere utile nei miei dj set, quindi sia negli anni passati che tutt’ora cerco di leggere nelle mie serate ciò che potrebbe servirmi. Le mie produzioni mascono così. Come riferimenti sonori in questo periodo amo Hugel, m sembra sia il giusto compromesso tra club , dance e radio sound.
Stefano Mattara, In che direzione sta andando la scena elettronica globale?
Secondo me l’elettronica sta andando sempre di più verso la musica techno come sonorità. Ma credo che le influenze house contino. Stanno nascendo degli ottimi mix!
Tra i dj pop star di oggi (ad esempio Calvin Harris, Diplo, David Guetta, etc), chi resta un punto di riferimento?
Credo che David Guetta sia sempre avvantaggiato nell’essere coinvolto in produzioni di livello da parte di altri produttori, ma vedo molto bene anche i Meduza e Joel Corry.
Ci sono i spiragli per un vero e tangibile risveglio “artistico” della scena musicale “dance” italiana, dopo gli anni della pandemia?
Piaccia o meno, dopo la pandemia, la trap italiana si è imposta molto nel far ballare il pubblic. Anche alcuni produttori italiani come Merk & Kremont in ambito pop e dance stanno facendo davvero ottime cose!
Cosa è migliorato e cosa invece è rimasto uguale nei locali italiani dopo lo stop dovuto alla pandemia?
Nei club italiani il post pandemia ha dato una ottima ondata di “voglia di ballare”: stiamo tutti sperando non sia una bolla che prima o poi scoppia, ma attualmente da parte specialmente del pubblico più giovane c’è una gran voglia di andare in discoteca… certo di ballare, anche se sembra strano dire “ballare”. Prima della pandemia si era persa in parte la voglia di ballare in pista e stavano in pista, sì, ma col telefonino in mano reagendo solo alla partenza del drop musicale. Ora mi sembra sia diverso.