AGGIORNATO il 2/1/23 dopo il discorso di Mattarella di fine 2022 che ha tirato in ballo solo giovani e notte, non il problema complessivo degli incidenti stradali.
“Siamo tutti colpiti dalla tragedia dei tanti (giovani, NDR) morti sulle strade. Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d’auto, a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti. Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza. Non cancellate il vostro futuro”, dice il Pres. Mattarella.
Solo che i numeri dicono che sulle strade muoiono tutti, a tutte le ore, anche di lunedì mattina, non solo nel weekend (come sembra accada grazie ai media, che che raccontano solo e soltanto gli incidenti che riguardano i ragazz, che commuovono di più della morte di un 50enne che lavora o ha bevuto una grappa di troppo dopo pranzo). Dati Istat per il 2021, morti per incidenti stradali dai 20 ai 24 anni nel 2021: 219, dai 25 ai 29 201 morti. Tra i 50 e i 59 anni: 221 morti.
E che dire del riferimento alla notte? E’ un’altra delle totali amenità di cui si riempiono la bocca i presunti esperti. Il pericolo non è la notte, è il crepuscolo.
“L’indice di mortalità (morti su 100 incidenti) il tasso di incidenti stradali risulta più elevato nelle ore fra tramonto e alba rispetto al periodo convenzionalmente definito notturno (tra le 22 e le 6), soprattutto per gli incidenti con pedoni, in particolare sulle strade extraurbane ad aprile, luglio, agosto e novembre”, scrive l’ISTAT. Non AllaDiscoteca.
La cosa è complicata da capire? Agevoliamo una foto (presa sempre dal sto ISTAT). Ovviamente c’è anche di mezzo il traffico, certo, è nelle ore di punta che ci sono più incidenti e quando c’è poco traffico, visto che si va più veloci, il rischio di morire in un incident aumenta. Sono cose ovvie? Certo. Solo che i media non le dicono, per cui qui, nel nostro piccolo e inutile angolino, lo scriviamo.
Avete capito? Si muore molto di più all’alba e al tramonto che di notte, ma la paura per i “nostri giovani” sono la notte e il divertimento. Questa è la triste realtà. E cosa fa lo stato? Invece di mettere qualche pattuglia in più sulle strade (anni fa ce n’erano molte di più), invece di spingere forte sul trasporto pubblico (ci sono sempre meno treni notturni e serali, ogni metro di notte chiude, etc), terrorizza gli adulti italiani, già ampiamente terrorizzati dopo il Covid. E’ un piacevole terrorizzazione di un paese che non fa più figli. Che bello.
Ultima segnalazione amenità riguardo al discorso di Mattarella: il riferimento ad alcol e stupefacenti. L’87% degli incidenti non c’entra niente con gli ‘eccessi’ (legali in Italia, tra l’altro, perché ubriacarsi e drogarsi non sono reati, va ricordato).
Solo l’13% circa degli incidenti ha a chere con alcool (9,7%) e droga (3,2%), sempre che poi si sia certi che un 50enne che beve vino ogni giorno come chi scrive sia incapace di guidare con lo 0,6% di alcol nel sangue, visto che il limite è 0,5%.
Quali sono i killer? E’ ovvio. Il mix di alta velocità e distrazione, con la seconda che conta molto di più.
9 morti al giorno, non solo nel weekend dopo la disco: avete appena letto quante persone muoiono in Italia sulle strade, per incidenti stradali.
Altra cosa: in auto muoiono soprattutto i guidatori, non i passeggeri e non i pedoni. “I conducenti deceduti ammontano a 2.072 (1.870 uomini e 202 donne), i passeggeri a 332 (196 uomini e 136 donne) e i pedoni a 471 (330 uomini e 141 donne)”, dice l’ISTAT.
Altro che morti dopo la discoteca. E’ anche al tramonto che si muore di più, non solo all’alba e non solo nel weekend. “L’indice di mortalità (morti su 100 incidenti) risulta infatti più elevato nelle ore fra tramonto e alba rispetto al periodo convenzionalmente definito notturno (tra le 22 e le 6), soprattutto per gli incidenti con pedoni, in particolare sulle strade extraurbane ad aprile, luglio, agosto e novembre”, dice l’ISTAT.
E che dice l’ISTAT riguardo al weekend? Semplicemente, non ne parla. Perché non c’è un’emergenza weekend. Alla faccia di ciò che dicono media e politici.
I morti hanno dagli 0 a 99 anni, in incidenti che avvengono a tutte le ore, ogni giorno, non solo nel weekend, o di notte. Lo dice l’ISTAT, non AllaDiscoteca.
Anzi, nel 2021 i morti sono stati più o meno 8 al giorno, ma lo scorso anno ci si è comunque spostati in auto e tir un po’ di meno per colpa della pandemia. E’ probabile che nel 2022 i morti torneranno ad essere più o meno 9 al giorno. Nel 2021 i morti sono stati 2875, l’abbiamo già scritto, nel 2019 3173.
E ancora, concludiamo con altri numeri incontrovertibili, sugli Incidenti sul lavoro. Tali incidenti causano più o meno 3 morti al giorno in circa, ogni giorno, in Italia.
Sembra impossibile, vero? I media infatti parlano solo e soltanto degli incidenti stradali del weekend “dopo la discoteca”. Perché accade? E’ semplice, è un mix di due motivi terribili.
Il primo è che nel weekend i politici di solito non parlano, per cui giornali e telegiornali vanno riempiti di notizie che possano piacere ai lettori e telespettatori, ovvero un po’ terrorizzanti. Così gli anziani (anche io a 50 anni sono un anziano) possono dire: “sui giovani d’oggi ci scatarro su” (Manuel Agnelli docet).
Il secondo è che la morte di 3 o 4 ragazzi dopo la discoteca fa notizia. Quella di un poveraccio alle 9 di mattina contro un tir o un muro no.
Ovviamente i politici che strombazzano la tolleranza zero contro le droghe o l’alcol, mica ci dicono l’ovvio, ovvero che gli incidenti li abbiamo soprattutto per un motivo: perché ci distraiamo alla guida, mica solo per il telefonino.
La parola telefonino nel report dell’ISTAT c’è una volta sola (quando si parla di multe per chi usa il cellulare senza auricolare): non è quindi manco il telefonino il principale imputato. Senz’altro si alzeranno le multe, così i media e i politici sono contenti.
Ma chi è che muore negli incidenti stradali? Un po’ tutti, a tutte le età: non solo i ragazzi dopo la discoteca
“Le vittime di incidenti stradali sono state 2.875 nel 2021”, scrive l’ISTAT. “2.396 uomini (83,3%) e 479 donne (16,7%). La percentuale di uomini deceduti in incidente stradale risulta lievemente più alta rispetto alla consueta ripartizione percentuale (81% e 19%) ed è presumibilmente dovuta al mutamento delle abitudini di mobilità, ancora influenzate dalle misure di contenimento della pandemia. I conducenti deceduti ammontano a 2.072 (1.870 uomini e 202 donne), i passeggeri a 332 (196 uomini e 136 donne) e i pedoni a 471 (330 uomini e 141 donne)”.
Chiudiamo con il dettaglio, partendo dal fatto che muoino soprattutto i guidatori, ovvero si muore in auto soprattutto da soli, quando ci si distrae di più, anche per stanchezza : morti dai 20 ai 24 anni nel 2021: 219, dai 25 ai 29 201 morti. E’ ovvio che ci siano, purtroppo, più morti tra chi ancora non usa l’auto con esperienza. E’ un mezzo pericoloso… tra i trentenni e 40enni si muore un po’ meno, ma tra i 50 enni di più: 221 di media.
E quindi? Quindi niente. I ragazzi devono guidare meglio e più piano, bevendo di meno… proprio come tutte le altre categorie di persone.
Lorenzo Tiezzi x AllaDiscoteca