Danilo Seclì non è solo uno dei più bravi dj che conosca (e ne conosco tanti). E’ una delle persone più intelligenti che conosca. Ricordo la modestia quasi eccessiva quando mi contattò per aiutarlo a comunicare la sua musica, conosco i suoi dubbi sulla sua bravura come dj, che invece è assoluta e totale. Come mi è capitato di dire solo di pochissimi (uno è Cristian MarchI, un altro Tommy Vee, altri non me ne vengono in mente), forse avrebbe potuto fare il giornalista / comunicatore meglio di me e io avrei dovuto fare il dj… ma è andata così. E ognuno ha la sua vita, le sue felicità (meno male) e i suoi problemi (a volte tanti).
Andando al punto musicale e di intrattenimento, che punta molto più della vita personale (almeno qui su AD), Danilo Seclì, senza la sua capacità di suonare musica pop salentina puramente impura e ritimica solare, semplicemente il successo del Samsara Beach non sarebbe stato così massiccio da perpetrare il mito Samsara anche lontano da Gallipoli… Per cui se scrivo Samsara Beach dopo Danilo Seclì, non è che limito Danilo al Samsara. Tutt’altro. E’ il divertimento globale del Samsara, a cui tutti noi (noi “pro” e i ragazzi e le ragazze) ci genuflettiamo, senza Danilo avrebbe avuto una dimensione senz’altro diversa.
Se non avete tempo di leggere tutto, trovatelo. Se non siete convinti, partite dalle parole di Danilo scritte in arancino. Sono cose molto intelligenti.
Che stai facendo di bello in questo periodo a livello musicale e personale?
Tanti live con la mia gang direbbe un trap boy o bad boy. Ho la fortuna di far parte di un gruppo super unito. E poi ho tanta energia da dare, grazie anche alla nascita ormai da 2 anni di mia figlia Marisol.
Come ti è sembrata, musicalmente, l’estate italiana? Tanta musica in italiano, forse troppa, è un bene o un male?
Una bella estate. Si tanta musica Italiana, la gente vuole capire i testi, mi sono sentito dire. Anche se sembra creare un muro con l’ inglese e con gli arristi inglesi anche se ci fa poco onore perchè non riusciamo mai a guardare oltre il nostro orto. Anche se spesso sottovalutiamo i giovanissimi che seguono la scena musicale meglio delle etichette e delle radio. Infatti le hit nascono dalla gente.
C’è un boom notevole di concerti, il che è senz’altro positivo… ma guadagna qualcosa producendo musica registrata sembra ormai quasi impossibile.
La musica sicuramente è un biglietto da visota per i live o dj set, da sempre il business primario sono i live, sopratutto dopo la fine dell erá analogica.
Che artisti o album o generi stai ascoltando di più in questo momento?
Come sempre cerco di studiare mille generi, ma ultimamente sto ripassando “Caos” di Fibra e Thasup. Ovviamente apprezzo il lavoro in entrambi i casi, anche se molto lontani come scrittura e basi, ma entrambi li sento nuovi. Ovviamente io amo suonare elettronica in genere, ma chi mi segue sa bene che amo impazzire e suonare cose diverse.
E come artista, sei soddisfatto delle tue produzioni più recenti? Ci racconti cosa hai realizzato?
No, non sono molto soddisfatto… Infatti mi sono reso conto che spesso ho fatto delle produzioni che non suonavo nemmeno io. Io saró sempre un mix di suoni e saró un eterno insoddisfatto. Quindi ultimamente mi sono divertito a fare due tre bootleg di brani che ora posso proporre ai mie set. Tanto la gente non vuole sapere chi ha fatto cosa, ma vuole solo che in quel momento ci sia una piccola emozione.
Che cosa hai imparato negli ultimi tempi da chi ha più esperienza di te? E cosa ti sembra di poter consigliare a chi è più giovane?
Che bisogna avere tanta pazienza e non bisogna accellerare sul bagnato. Mi sento di consigliare a tutti anche a chi non è al inizio di cercare in qualche modo di essere originali, non e facile! Vero, ma… bisogna provarci.
Radio e tv sembrano sempre meno importanti nel lanciare nuovi generi ed artisti… ma dove nascono le nuove tendenze, oltre che su Tik Tok?
Danilo Seclì: sì, un po’ è vero, diciamo che avere un brano in Tv o Radio è una consacrazione dovuta a numeri ottenuti su spotify, e altre chart. Comodo così? Ma ci sta. Le vere Hit partano dalla gente come sempre. I ragazzi ascoltano un artista e poi vanno ai concerti, dopo i tutto esaurito arriva spesso la tv o le radio. Forse peró così tutti hanno una possibilità ora!
E’ un periodo di compresenza di tanti generi musicali diversi ed artisti e sembrano mancare grandi star globali come i Queen o i Guns and Roses… oppure presto torneranno?
Non sono molto d’accordo. La globalizzazione digitale ha creato tante star, solo che ora ci sono tante star di nicchie fatte da milioni di giovani, in tutto il mondo.
Caro Danilo Seclì, cosa pensi del bel periodo delle discoteche? E dei concerti?
Il bello della musica e della condivisione, semplicemente voglia di fare e di fuggire un pó dalla realtà e godersi le belle vibrazioni della musica. Senza pensare ai generi cosa che professo da sempre. Non esistono generi ma cose belle o meno belle.
Come vedi il futuro di chi vive di musica?
Come sempre nulla di certo per nessuno. Forse è questa la vera forza di un artista, trovarsi sempre a inseguire la corona, che forse mai arriverà, ma alla fine a 70 anni nessuno di noi dovrá dire “peccato perchè non ci ho provato”.