Il divertimento cambia sempre, come tutto del resto… Una volta una direttrice marketing mi disse: “Non si stupisca, ci sono mode in tutto, anche nelle razze dei cani”… ed è dannatamente vero.
E se cambiano le mode, perché cavolo dovremmo ballare ancora oggi come si ballava negli anni ’80? Non lo si fa più e certi locali, in cui sono nati amori ed emozioni, sono in rovina, certo… Chi ci ha ballato ci resta male e ci spiega: “non si balla più, una volta era molto meglio”. Ma non è così. Oggi ci sono altri locali, poco celebrati e molto ballati, ci sono concerti ogni weekend (e in Italia fino a metà anni ’90 i concerti quasi non c’erano) e ci si diverte ancora. In modo diverso, ma ci si diverte. Eppure funzionano, tra noi over 35, SOLO le nostalgie. Accidenti che noia, che noia che noia…
Ci stavo pensando, al divertimento che cambia sempre, come del resto tutto il resto, una quindicina di giorni fa, di domenica pomeriggio. Stavo facendo una lunga passeggiata nella zona di Via Gianpapolo Orsini, Lungarno Colombo e Lungarno Ferrucci a Firenze, ovvero una zona residenziale di Firenze Sud. Ero stanco, il giorno prima avevo corso molto e camminavo lento lento…
In quella zona ci abitavo circa 30 anni fa, quando facevo l’istrutture di nuovo alla Rari, piscina che c’è ancora, più o meno uguale. La cosa è divertente perché da sempre andrebbe demolita, è sul greto dell’Arno e ovviamente resta dov’è… mentre tutto il resto è cambiato.
L’unico esercizio commerciale di riferimento con la stessa insegna è Gallori Gomme, situato proprio di fronte alla piscina e c’è ancora un bar di quartiere: per il resto è cambiato più o meno tutto. Tutto. Ci sono un sacco di ristoranti “chic” e non, due o tre vinerie con vino sfuse… proposta che va di moda oggi, trent’anni fa non lo beveva nessuno.
Perché faccio questa intro, che sembra lontana da AllaDiscoteca, sito dedicato al divertimento, alla musica, ai locali e a tanti bei modi di far tardi in compagnia col sorriso?
Perché se tutto cambia, come mai tanti si stupiscono che quasi TUTTE le discoteche, quasi tutti i luoghi di incontro durano qualche anno, a volte qualche decennio e poi chiudono per dare spazio ad altri luoghi e ad altri modi di divertirsi?
Perché tanti si stupiscono, se il divertimento cambia sempre, visto che cambia pure tutto il resto, musica compresa?
Facciamo un esempio musicale. Negli anni ’90 le star erano Guns and Roses, Michael Jackson, Queen, U2 e Vasco Rossi. Oggi, come super rockstar, resta solo Vasco, con un pubblico di famiglie e non di teen ager come ero io. Perché il divertimento, come la musica e i luoghi di ritrovo, cambia sempre.
Come cantava Mercedes Sosa, tutto cambia e perché non dovrei cambiare anche io e i luoghi di intrattenimento?
Succede perché il divertimento, come pochissime altre cose della vita, è legato all’essere giovani e si giovani solo per un po’. Poi si cresce.
Chi oggi non lo è più, giovane e bello, si ricorda quando si divertiva lui, in prima persona, quando si baciava con una ragazza/o per la prima volta e i bei momenti quando gli amici sono tutti… e ci spiega, annoiandoci a morte, di come una volta fosse tutto più bello. Però non è vero niente. Non era più bello.
Il solito nostalgico ci spiega che ieri era più bello… ma solo perché a 40 o 50 anni magari fai anche tardi, ma non è mica la stessa cosa (come mi disse una volta Tommy Veee in una bellissima intervista). Gli amici diminuiscono, le energie pure e se balli, lo fai per forza un po’ meno.
E quindi si: tutti i siti, tutte le analisi, tutte le foto delle discoteche chiuse, tutte le celebrazioni di ciò che non oggi c’è più in ambito divertimento & co andrebbero buttate dentro un (allegrissimo!) falò in cui celebriamo il tempo che passa.
Ci sono meno discoteche? Certo. Ci sono meno ragazzi rispetto agli anni ’80 e ’90 e ci si diverte in modo diverso: si balla anche al ristorante e si mangia fuori casa molto di più.
E oggi ci sono tanti bar con dj, che venti o trent’anni fa non c’erano, quando andare ad un concerto era strano, mentre oggi, i concerti sono tanti… e i concerti sono musica, esattamente come le disco, anzi anche di più perché in discoteca si va per divertirsi, ai concerti ad ascoltare e cantare con un artista o una band.
Ai tempi miei, negli anni ’80 ed inizio anni ’90, a Firenze si ballava al Tenax (che spacca ancora, ma con persone diverse), al Disco Antella, allo Yab (che c’è ancora!), allo Space, al Paramatta… oggi lo si fa all’Otel e ci si diverte in mille altri locali che conosco solo perché sono del settore, sennò forse sarei anche io impegnato a dire:
Una volta qui era tutto campagna, ma si ballava, allora sì che si divertiva, oggi invece no. Solo che non è vero niente. Niente di niente.
Il divertimento cambia sempre, sempre. E chi celebra solo quello del passato va compatito. Anzi deriso.
Chiudo con esempi di un’altra zona che conosco bene, visto che abito a Brescia dal 2000 e lavoro soprattutto con i locali tra Bergamo e il Garda. Ho fatto in tempo ad andare a ballare e a lavorare all’ex Genux chiamato poi Dehor a Desenzano, local celebrato dal mito con ragione. Ho lavorato pure con il Sesto Senso, che oggi si è spostato in quello che era il Fura…
Bene: il Garda non è più discotecaro come una volta, è vero, ma il Coco Beach, il Sesto Senso e l’Art Club, che ieri non c’era, disco tutte in zona Desenzano sono sempre pieni. E il bellissimo Fam 10 o 15 anni fa mica c’era (è un ristorante con beach club aperto giorno e sera).
Un tempo c’era più innovazione? I locali erano più fuori di testa? Certo, in zona, soprattutto il Fura era fenomenale… Ma la qualità dei party c’è anche oggi. Eccome. E vent’anni fa nei locali ci si drogava molto di più, specie tra gli addetti ai lavori. Oggi invece troppi ragazzi bevono forte, ma prima di entrare… cambiano anche le ‘trasgressioni’? Certo.
Cambiamo zona e andiamo in Franciacorta, a Brescia, a Gallipoli
In Franciacorta, anzi a due passi dalla Franciacorta, insieme al Number One(che c’è ancora) c’era il Rebecca, durato però poco, e oggi ci sono due grandi locali di successo, #Costez a Telgate (BG) ed il Qi Clubbing ad Erbusco (BS). Come se non bastasse, c’è un bar con musica di successo assoluto come l’Hotel Costez a Cazzago (BS).
E Brescia? Certo, vent’anni fa c’erano più discoteche… Ma il Circus funziona per tutte e ad aprile 2022 ha fatto una quantità quasi incredibile di serate (tutte piene)… e resiste anche Il Paradiso. E d’estate arriva il Molo, che è aperto tre sere a settimana… Blanco viene al Circus a fare serata, proprio ci veniva qualche anno fa Balotelli. Noi invecchiamo, ma i ragazzi si ritrovano comunque, belli come il sole, a far casino qui.
Chiudiamo con Gallipoli, che non è certo un luogo anni ’90, e che per qualche anno è stata, pur ignorata da trenta e quarantenni del Nord, la nuova Rimini / Riccione, un po’ in calo forse negli ultimi anni… ma non più, si spera, con il ritorno del Cocoricò…
Ecco, Gallipoli, anche se il Samsara Beach non c’è più (ma quello di Riccione funziona, come del resto il Papeete di Milano Marittima), la prossima estate spaccherà: la Praja apre non solo 7 sere 7, aprirà anche ogni pomeriggio! C’è il ritorno dello scatenato Parco Gondar, c’è il RioBo che è da sempre un riferimento ed un locale bellissimo (…)
Diciamo che dopo il Covid i locali, quelli che sono riusciti a riapirire, sono quasi tutti pieni. Si spera che ne aprano di più. Molti addetti ai lavori mi dicevano: attenti che solo gli over 35 hanno nostalgia delle disco, gli altri non le hanno vissute.
Beh, si sbagliavano. Di grosso. Se continuiamo così, tra primavera ed estate avremo fatto ballare e divertire anche questa generazione di 16 – 20enni. Costruiremo i loro ricordi divertimento, che sono molto importanti.
In generale, più che in crisi irreversibile, il divertimento in Italia (e non solo) è in un continuo e costante mutamento. Ogni generazione si diverte in modo diverso e ogni vecchio locale fuori moda che chiude viene celebrato da chi ormai non lo frequentava più con nostalgia… E’ logico sia così. Sono pochi i locali che funzioano per due o tre generazioni, come il Tenax di Firenze…
E se i vecchi locali ormai chiusi o in crisi fanno solo un po’ tristezza… i nuovi locali (pur spesso pienissimi) sono frequentati nella realtà dai ragazzi di oggi, che se ne fregano al 100% delle nostalgie di noi decrepiti over 35.
I ragazzi delle celebrazioni se ne fregano, vivono. Proviamo a farlo anche noi over 35, che per smettere di ballare c’è sempre tempo.
Lorenzo Tiezzi x AllaDisco