Estate 2022: come saranno musica, spettacoli e discografia per Robert Eno Relight

Robert Eno Relight: come sarà l’estate 2022 per musica, spettacoli e discografia?

E’ un grande piacere e un onore poter ospitare qui su AllaDisco le parole e i pensieri di Robert Eno Relight, Euno dei pochi tra noi di intrattenimento & discografia ad avere idee chiare, modestia e capacità di esprimersi tali per cui basta fare un bel “copia e incolla” qui per fare bella figura.

AllaDiscoteca diventa parecchio cool solo per avere un editorialista così!

Quelli che seguono sono pensieri suoi e come leggerete (ricordatevi, cari discotecari: LEGGERE E’ UN SUPER POTERE), sono molto originali. Si può anche non essere d’accordo su tutto, ma accidenti che bello capire e confrontarsi.


Ricominciamo: Musica, spettacoli e dischi: come sarà l’estate ’22? Ecco cosa pensa Robert Eno Relight

Robert Eno Relight in versione “invernale” con giacca e coppola!

Quando a inizio pandemia dicevo che le restrizioni avrebbero portato un miglioramento qualitativo nella musica “da ballo” molti mi davano del pazzo. Dicevano che i gestori, economicamente martoriati, non avrebbero di certo rischiato investimenti innovativi.

In effetti in due anni abbiamo assistito a parecchie cadute artistiche nella proposta musicale, soprattutto nell’intrattenimento legato alla ristorazione. A differenza dei paesi esteri, dove la musica da aperitivo spesso è più sofisticata, perché non vincolata al ballo, l’Italia è il paese dei “furbetti”. E spesso i ristoratori hanno cercato di sostituirsi alle discoteche, improvvisando cene animate che puntualmente degeneravano nei balli illegali più trash.

Alla fine però, ciò incide ben poco sul mercato discografico. Quest’ultimo ha sempre trascurato l’intrattenimento “lounge” e preferisce cercare le nuove tendenze nei club e negli eventi.

Vediamo quindi cosa è successo con le riaperture delle discoteche.

Molti di coloro che hanno provato a ripartire con le stesse formule precedenti alla pandemia hanno ben presto sperimentato le lamentele del pubblico. I clienti paganti se ne fregano delle difficoltà dei gestori. Vogliono assistere sempre a spettacoli che funzionano. Non si accontentano di un surrogato dei format del passato. Se c’è poca gente perché i locali hanno restrizioni, o perché la gente in generale esce meno, al cliente medio non importa. Penserà comunque che quello spettacolo non funziona più.

Molte serate in autunno e poi di nuovo in primavera non hanno retto il confronto col passato, ma si è visto relativamente perché c’era ancora l’alibi delle restrizioni di capienza. Tutto per per coprire quello che è invece un calo generale della clientela pagante. I club per lavorare a pieno regime questa estate saranno costretti a cercare nuove proposte più strutturate e qualitative, altrimenti il cliente sceglierà una delle tante offerte gratuite nate in locali e feste abusive.

Parallelamente al reset nei club a livello mondiale, anche i DJ senza esigenze di pista hanno potuto evitare acquisti di tormentoni e dare sfogo a selezioni più ricercate.

Tutto ciò sta portando la discografia mondiale verso un periodo “underground” senza precedenti. Basta sfogliare la classifica di qualsiasi portale o ascoltare la radio per capire che i grandi tormentoni pop dell’estate devono ancora uscire, mentre eravamo abituati a sentirli già in primavera. E ciò vale per qualsiasi genere, a conferma che le grandi etichette multinazionali sono in stand by a livello di idee commerciali.

Come biasimarle? In fondo si rendono conto che i DJ in giro per il mondo stanno scardinando le basi della discografia americana!

In un momento storico in cui lo streaming è la vera fonte di guadagno per la discografi. Basta andare su Spotify e verificare che i progetti più famosi nei vari generi da Rihanna ai Coldplay, da Adele a Drake fanno circa 50 milioni di ascolti al mese. Lo fanno con cataloghi costati milioni di euro per la produzione e la promozione. Sorvolando il fatto che i DJ stellari Europei come Guetta, Tiesto e Calvin Harris fanno da anni gli stessi numeri producendo “in casa”. E’ un fatto: sta veramente crescendo una nuova ondata di prodotti dance con ascolti impressionanti realizzati in piccoli studi.

Artisti nati dai club come Shouse (Australia), Hugel e Kungs (Francia), Meduza (Italia), Topic e Purple Disco Machine (Germania), Imanbek (Kazakistan). E ancora: Dynoro (Lituania), Vintage Culture (Brasile), Joel Corry e John Summit (Inghilterra), ma anche i DJ Americani Marshmello, Steave Aoki e Acraze stanno facendo con pochi brani circa un terzo degli streaming, e quindi degli incassi, del catalogo delle stelle del pop, con investimenti promozionali e artistici che non sono nemmeno paragonabili.

Il focus mondiale sulla musica da ballo, in concomitanza con la ripresa dei grandi eventi, è quindi inevitabile.

Sarà un’estate di dance sperimentale, con il ritmo dell’house music che fa da collante un po’ in tutte le sue declinazioni, dalla nu disco all’elettronica passando per sonorità tribali. Tutto ciò a discapito dei generi Urban (hip hop, trap reggaeton…) che qualche anno fa sembravano sul punto di soppiantare la cassa in quattro.

I ritmi latini sono oggi più afro, la deep è più techno, il pop è più funky, e tutto ciò prova che la matrice house-disco di fine anni 80 è più viva e inossidabile che mai.

Personalmente, non mi dispiace affatto, visto che con il progetto Relight Orchestra sto per uscire con una raccolta celebrativa del nostro ventennale, chiamata proprio “Relight the disco”. All’interno collaborazioni con star internazionali quali Gloria Gaynor, Rettore, Santa Esmeralda, Margareth Menezes… L’idea era nata con l’intento di riassumere l’attività musicale insieme al mio socio violinista Mark Lanzetta, ma alla fine, vista la tendenza sonora del momento, sarà piuttosto il nostro umile tributo alla cultura disco che da quasi 50 anni continua a far ballare le nuove generazioni in tutto il mondo.

Robert Eno Relight
(DJ – produttore – manager discografico)

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