Ciao Claudio, come stai?
Sai che stamattina presto ti ho sognato bello chiaro? Io che di solito non mi ricordo mai un sogno, mi sono svegliato alle 6 ridendo, perché eravamo a Deejay Chiama Italia, anzi io ti avevo accompagnato lì e tu eri ospite.
La cosa fa molto ridere, perché il programma, ovviamente era in diretta da Piazza Duomo, a Firenze, dall’ex negozio Raspini (oggi Gucci mi sembra) dove lavorava la mia fidanzata di 30 anni fa e Linus alla fine salutava tutti dicendo “e tanti saluti al Tiezzi Fan Club“… Fa ridere, soprattutto perché una qualsiasi attività mattutina per CLAUDIO COCCOLUTO, il re della notte, per me resta un’astrazione. (NB: è WordPress che mi fa scrivere CLAUDIO COCCOLUTO maiuscolo, non so perché, ma lo lascio, ci sta bene. Per te che andavi in giro con la borsa dei dischi Vuitton con dentro solo musica particolare, il minuscolo: no).
“Io e il ritardo siamo una cosa sola”, mi dicesti una volta. Arrivare alle 11:30, a Firenze, per una intervista, per C.O.C.C.O. (…), tipo un ghiacciaio in fiamme, un film alla radio…
Dopo la tua intervista, Cristian Marchi, sempre in Piazza Duomo a Firenze, mi prendeva da parte per una intervista che dovevo fargli, ma siccome nella realtà abbiamo litigato (anzi è sparito), ti chiedo, tu che hai meno problemi ora, spero, non è che puoi aiutarmi a chiarire con Cristian e con tanti altri?
Non ho mai avuto tanti amici nel “settore”, ma la stima tra me e te c’era, tantissima. E tu, pur fumino come me (di quelli che si incazzano subito ma poi alla fine sono buoni e fanno pace subito), hai sempre cercato di mettere insieme cose e persone.
C’era comunanza di idee, tra me e te, c’è sempre stata, la voglia di sentirsi parte di una “scena” e c’è, da parte tua, quella grande disponibilità che in quasi tutti gli altri “top dj” non trovo.
TU avrai avuto senz’altro altri 100 Lorenzo Tiezzi con cui fare 2 chiacchiere, da chiamare per “chiarirsi” se un pensiero sui social o in un articolo non lo condividevamo, sempre con quella voglia divertita di fare polemica COSTRUTTIVA (maiuscola)… io avevo solo te. E mi girano le palle. Parecchio. Che posso fare? Hai soluzioni?
La tua capacità di distruggere il mito del super dj Coccoluto che avevi costruito negli ultimi anni l’ho apprezzata subito e oggi la adoro ancora di più. Che bello distruggere, creativamente.
Che dirti, Claudio, di questo ultimo anno che forse ti sei perso (o forse no, chissà)?
C’è ancora il Covid, ma di meno. Siamo tutti, noi nottambuli, pronti ad un’estate splendida, che ovviamente vogliamo preparare a ritmo di dinner show poco dinner e poco show, spendendo il meno possibile, con il solito reggaeton (fatto male). Per fortuna lo Zio Ralf fa ancora più serate di tutti, ma di nuove tendenze musicali alternative al mainstream che ha sempre odiato, boh, non ne sento.
Ma sicuramente sbaglio.
Ci pensi che Sanremo è diventato il centro della scena musicale italiana? Te, facendoci il giudice, avevi provato a rappresentarci bene pure lì, oggi a Sanremo ci sono andati i Meduza, che però sono star negli USA, non è che siano un prodotto del clubbing italiano.
Beh, come sta il clubbing italiano? Non lo so, Claudio. Mi sembra che siamo messi male, a livello collettivo. Tante belle realtà singole, per fortuna, ma come settore, non siamo mica. Sicuramente i ragazzi hanno voglia di far casino, far tardi e divertirsi… ma noi nottambuli, mica ci vedo bene.
Non è che da là puoi fare qualcosa? Anche un’invettiva e qualche offesa vanno benissimo, mica i miracoli ti chiedo.
Ci si vede in giro, Claudio, sempre con la musica in testa.
Lorenzo
PS
Oggi Claudio viene ricordato a Torino, fate un salto se potete, c’è anche Damir Ivic.