SIAE dice sì ai DJ set “d’ascolto”, basta NON assembrarsi… e il comunicatone di SILB / ASSO

Quello che leggete qui sotto, è un comunicatone stampa di Comunicato Stampa AISS (l’associazione di chi fornisce servizi di sicurezza), CONFINDUSTRIA – ASSOINTRATTENIMENTO (sindacato di titolari delle disco, il secondo come rappresentatività in Italia) SILB – FIPE (il sindcato più rappresentativo), ANPAD (Associazione Nazionale Produttori Autori Deejay, non so quanto sia rappresentativa) OBIS (Unione orchestre da ballo, non so quanto rappresentativa).

Manca il nuovo SILS (Sindacato Italiano Lavoratori Spettacolo, non ancora così rappresentativo numericamente, forse, ma senz’altro in crescita) di Filippo Regis, che però è molto attivo su Facebook e fa chiarezza su una cosa importante su SIAE

“Su espressa sollecitazione del SILS in merito alla confusione generata in questi gironi intorno agli intrattenimenti musicali previsti per la notte di capodanno, la direzione generale della SIAE di Roma ha voluto specificare che:

SIAE CONTINUERA’ A RILASCIARE REGOLARMENTE I PERMESSI PER GLI INTRATTENIMENTI MUSICALI, INVITANDO, PERO’, ALL’ASSOLUTO RISPETTO DELLE REGOLE EMANATE DAL DECRETO LEGGE N°211 DEL 24 DICEMBRE 2021.

E quindi: musica da ascolto, anche con dj set di sottofondo, ma da ascolto: niente ballo e niente assembramenti. Tutti seduti a godersi durante la cena magari uno show, come a teatro… Tutto qui. Che il karaoke, visto che si sputazza nel microfono, non sia un’attività adatta al Covid-19 non c’era mica bisogno che ce lo spiegasse Confcommercio.

E invece Confcommercio giorni fa si era sentita in dovere di spiegare che PIANOBAR SI e invece dj set no. Complimenti vivissimi. Teniamo presente tutto. Non bisogna dimenticare tutto questo.

Come se già non sapessimo, noi che lavoriamo nel settore che IN BAR E RISTORANTI ITALIANI NON SI PUO’ MICA BALLARE… va beh…

Eccoci quindi con il comunicatone di SILB / ASSO INTRATTENIMENTO. I gestori giustamente sono disperati. A differenza dei dj, loro non possono lavorare nei ristoranti. E le disco aperte come ristorante bar sono poche. Perché SIAE la supportano soprattutto loro, i gestori.

“Basta scaricare il peso della pandemia sulle aziende dello Spettacolo: gli imprenditori, ormai allo stremo, chiedono risposte!

Con ogni probabilità siamo giunti all’ultimo atto prima del fallimento di un intero settore che occupa circa 200.000 addetti e conta oltre 3.000 imprese. Imprese sopravvissute alla schizofrenica gestione della crisi pandemica degli ultimi due anni dei nostri governanti. Dal 25 Dicembre fino al 31 Gennaio le discoteche, i club, le sale da ballo e tutta la filiera dell’Intrattenimento saranno infatti costrette alla chiusura, così come sancito dal Decreto Legge adottato dal Governo a poche ore dal giorno di Natale.

Niente discoteca neppure con la terza dose (e dire che l’enfatizzazione di questa ennesima vaccinazione è a dir poco assordante). Tutti gli sforzi delle nostre imprese per riaprire sono stati vani, la programmazione delle nostre aziende cancellata senza alcun preavviso!

Siamo profondamente delusi dalle scelte del Governo, sempre più alla deriva delle proprie improvvisazioni, incapace di programmare strategie mediante l’adozione di norme chiare ed efficaci e sordo al confronto con le associazioni di categoria che, loro malgrado, conoscono le sottese problematiche.

È ormai improcrastinabile che il Governo ascolti gli imprenditori e ponga in essere immediatamente le misure necessarie a sostenere il settore. Risarcendo subito tutti i danni subiti e subendi in conseguenza dell’adozione del nuovo Decreto. Va inoltre garantita l’uguaglianza di trattamento, vietando similmente le attività di spettacolo anche all’interno di bar, ristoranti, stabilimenti balneari, alberghi o club privati, affinché non si determinino situazioni di sperequazione. Le quali, tra l’altro, vanificherebbero l’obiettivo primario di questo provvedimento, identificato nella tutela della salute pubblica.

Il risarcimento dovrà inoltre essere elargito in modo semplice e rapido, in favore di tutte le aziende titolari di Licenze ex art.68 del T.U.L.P.S abilitate al pubblico spettacolo e alle aziende dell’indotto che, attive al 22 Dicembre 2021, abbiano come core-business il mondo dell’intrattenimento (ex art. 134 T.U.L.P.S. con estensione per addetti ai servizi di controllo nel pubblico spettacolo), nonché ai loro dipendenti. Questo senza quindi far ricorso agli inattendibili Codici ATECO.

Auspichiamo inoltre la tempestiva convocazione di un tavolo di lavoro permanente, che riunisca le principali e più rappresentative attività del mondo dell’intrattenimento e dello spettacolo, così duramente colpite da questo nuovo provvedimento. Questo al fine sia di ottimizzare i ristori sia di pianificare al meglio la ripartenza.

È grave che il Governo, da una parte, sproni giustamente la campagna vaccinale mentre dall’altra lo stesso Ministro della Salute, sostenendo la chiusura delle discoteche, metta in dubbio l’efficacia di vaccini e tamponi (siano essi antigenici rapidi o molecolari). Se la loro idea è quella di rinchiuderci ancora a casa, ben distanziati e in rigorosa apprensione, la nostra risposta è NO!”

Buon 2022 a tutti, SIAE, dj set d’ascolto, etc etc.

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