Eh si. E’ in atto da tempo in atto, in Italia, una (bella) rimozione governativa della gioventù, come dice lo psicologo e sociologo Paolo Crepet.
Si può fare più o meno tutti, se sono attività dedicate alla famiglia (il calcio, i concerti di Cristina D’Avena da 4.000 persone a Viterbo, i ristoranti). Se però sono cose che riguardano solo i ragazzi, come le disco e i concerti in piedi: niente da fare. E i rave? Morte ai rave. Che però ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Come abbiamo scritto QUI.
Nella smania del governo di far vaccinare più persone possibile, si sceglie di imporre il Green Pass sul lavoro (che tra l’altro NON prevede la vaccinazione e la cosa fa sorridere o piangere, vedete voi), ma non si sblocca, solo per chi ha il Green Pass, ciò che in gran parte del mondo è già permesso da tempo: andare in discoteca o a sentire un concerto rock (in piedi).
Il tema è noioso ma ve lo ribadiamo: rimozione governativa della gioventù, che ovviamente ha poco soldi, non vota e ha davanti a sé una gran bella idea: andarsene dal paese più vecchio del mondo col Giappone. Quale? Ma l’Italia, no?
E di questo problema dei ragazzi i media, tutti sempre filo governativi, non parlano più. E forse fanno bene. Il futuro delle disco è segnato, probabilmente. E i ragazzi dei tv e dei giornali se ne fregano. E fanno bene.
Partiamo con Cosmo, che qualche tempo fa ha pubblicato un disco bellissimo, “La terza estate dell’amore” (ASCOLTALO QUI SU SPOTIFY) e che in modo programmaticamente temerario ha programmato 3 concerti a Bologna di quelli da vivere in piedi, per l’1, il 2 e 3 ottobre 2021. Ovviamente ancora non si sa se si potranno fare davvero, anzi è probabile che non si possano fare.
Ecco che scrive oggi 17/9/21 Cosmo sulla sua pagina Instagram:
“Ciao a tutte e tutti. Sono stati giorni parecchio complicati, passati a discutere con politici, ministri e giornalisti. L’esatto contrario di quello che ho scelto di fare nella mia vita. Sono logorato e vorrei tanto non dover più scrivere comunicati del genere. Come forse saprete, ieri (16 settembre 2021, NDR) il governo ha ufficialmente rimandato ogni discorso sull’ampliamento delle capienze ed eliminazione del distanziamento durante gli spettacoli dal vivo al 30 settembre, cosa che rende molto difficile continuare a programmare il nostro concerto col rischio di veder bloccare tutto con tendone già allestito.
Non è giusto per noi che ci lavoriamo da mesi, per me, per i miei musicisti, per i tecnici e i fornitori che ci hanno e ci stanno supportando nella realizzazione di questo spettacolo.
Non lo sarebbe neanche nei vostri confronti, di chi si sta organizzando da tutta Italia per viaggiare verso Bologna e chi dormirà fuori casa. Abbiamo deciso, però, di non mollare e stiamo immaginando delle soluzioni che possano accontentare tutti, anche me che non vedo l’ora di abbracciarvi tutti e farvi passare tre serate indimenticabili.
Per questo ci prendiamo ancora qualche giorno di tempo e lunedì vi diremo tutto. Di sicuro non staremo fermi. Vi voglio bene, tanto”.
Ovviamente Cosmo, a cui non si può non voler bene, come tutti gli artisti, si interessa soprattutto dei concerti suoi. Sulle disco ferme da mesi e mesi e dei concerti annullati o senza data non può concentrarsi. A differenza di Salmo (di qui abbiamo scritto QUI), Cosmo fa casino PRIMA di fare concerti regolari. Non fa casino autorefenziale e basta.
E poi, non si può chiedere tutto, a chi si occupa di arte e intrattenimento. Siamo tutti diversi tra noi e tutti egocentrici. Almeno noi, ci facciamo i fatti nostri e qualche volta arte. Non facciamo rimozione governativa della gioventù.
In questi mesi di sgomento e stop, ho sentito titolari di locali piccoli e chic schierarsi contro le grandi disco, convinti che solo nei locali piccoli e chic si possa oggi fare discoteca.
Ho visto ristoranti con musica e autobus pieni quanto le discoteche di una volta e pure, parlo di oggi, alcune discoteche aperte ome “bar con musica” essere nei fatti del tutto simili alle disco che dovrebbero essere chiuse.
Ho visto, come tanti, di tutto. Perché infatti, oggi, in Italia, si può fare più o meno tutto. Lo si fa da mesi e mesi, soprattutto in Lombardia, dove la situazione epidemiologica è di molto migliore rispetto ad altre regioni. Ma siccome le regole oggi sono nazionali (Niente ballo!!! Vergogna!!!), in Toscana, nelle Marche o in Romagna le disco vengono chiuse o multate, mentre in Lombardia si può fare più o meno tutto (ma non lo si dice).
Oggi le disco campano in parte come ristoranti o bar con musica: ma lo fanno molto male. Innanzitutto, siccome ovviamente non possono rispettare le regole, comunicano ancora di meno cosa fanno.
La mia previsione è che questa situazione di pseudo “underground” dei locali sia la goccia che fa traboccare il vaso di tanti anni di poco successo del format discoteca: convinti di poter fare a meno di comunicare ciò che fanno e conosciuti e frequentati solo una nicchia di ragazzi, quelli di una singola zona di una singola provincia, le disco e certi locali ‘di massa’ spesso soccomberanno. Anzi, quasi sempre.
Non ci sarà nessuna ripartenza di massa, quando i locali notturni potranno riaprire, se i locali di questo tipo non cambieranno pelle quasi del tutto. Stai a vedere che questa consolidata “rimozione governativa della gioventù” ci ha fatto un favore
Lorenzo Tiezzi x AllaDiscoteca