Il Senato di Berlino (che in italiano sarebbe il Comune di Berlino) ha scelto di aprire i club a guariti e vaccinati dalla mezzanotte del 4 settembre 2021, ovvero da venerdì notte.
Non c’è obbligo di mascherina e i locali avranno i consueti limiti di capacità. “Purtroppo non è stata accolta la nostra proposta di offrire un’opzione con i test PCR ai non vaccinati”, fa sapere la Berliner Club Commission.
E’ una decisione folle? Ieri sera ho sentito il virologo Crisanti dire che in Italia il 99.7 di chi è in Terapia Intensiva, ovvero a rischio vita per Covid-19, non è vaccinato. Per cui quella di riaprire le disco per chi è vaccinato forse mica è così folle: è perfettamente logico.
Non così logico è fare come fare come facciamo in Italia, dove è tutto aperto, tranne concerti in piedi e discoteche.
Ecco, usando la logica, a Berlino, come a Londra, come in Croazia e come in quasi tutti paesi al mondo, USA compresi, si balla e si fa musica liberamente o quasi. Da oggi 1 settembre disco aperte anche in Danimarca.
E in Italia, come dicevo, si fa tutto, è tutto aperto, è tutto permesso, è tutto organizzato e possibile, con il Green Pass, tranne andare a ballare in discoteca, anche se molte sono aperte come bar con musica (e poi chiuse ogni settimana perché qualcuno balla e riaperte la settimana successiva con soli 400 euro di multa).
Per fortuna i concerti con posto assegnato si fanno, con qualche distanziamento.
E come abbiamo già scritto, all’italiano medio sembra perfettamente logico che negli stadi, aperti con capienza ridotta, siano chiusi interi settori, così i tifosi stanno vicini vicini (LEGGI QUI IL NOSTRO ARTICOLO)
Perché si sa, il Covid-19 ammazza, ma solo se si sente musica rock, si fa rave o si sta in disco. Per il resto, libero assembramento.
Magari al Salone del Mobile, che è strapieno di eventi al top of the pops, tutti senz’altro sicuri, perché chic, cool e milanesi.
Lorenzo Tiezzi x AllaDiscoteca
PS Si può star certi che i media non racconteranno quest’apertura dei locali, perché interessa solo pochi, i 15 – ventenni italiani. Che stiano zitti. Tanto votano poco e niente.
(nella foto il Berghain di Berlino)