Sabato mattina, 3 luglio 2021, 9 e 30 del mattino circa. Mi scrive Luca Guerrieri, dj, produttore e creatore del Meet Music (che è in programma il 7 e 8 settembre 2021) e mi dice. “L’hai visto il dj set autorizzato a Roma, autorizzato, davanti al maxischermo dopo la partita Belgio Italia?”.
(Il collettivo #liberidiballare non era ancora nato. Non c’erano ancora in programma le manifestazioni SILB sotto le sedi RAI…)
Io non l’avevo visto, resto colpito e dedico un’ora e mezzo alla faccenda. Parliamo un po’ e poi carico il video su AllaDiscoteca.com e su Instagram e diffondo tutto anche alla mia mailing list (faccio l’ufficio stampa per campare, è una mailing list notevole).
Ero quasi certo che non succedesse granché, sui media. L’ho anche scritto subito QUI. Ma sentivo dentro di dover provare, per avere la coscienza a posto. I media in questo periodo non sono così forti da andare dritti contro il potere e dire l’ovvio, ovvero che qualsiasi autorità che lasci installare un maxischermo per una partita non sa gestire il potere, ovvero che in Italia l’ordine pubblico ovviamente non esiste.
Fa piacere al mio ego il fatto che anche tanti personaggi del settore intrattenimento (SILB Roma, Flavio Briatore, Tommy Vee, Musicaeparole etc) abbiamo poi diffuso il video che ho pubblicato io tra i primi su AllaDiscoteca, sia pure senza citare AllaDiscoteca. E’ normale. Ci si cita pochissimo, tra ‘addetti ai lavori’. Ognuno è sempre impegnato nel fare branding su di sé. Va beh.
Perché poi in realtà mica lo faccio ‘per il settore’ tutto ‘sto casino, in fondo. Lo faccio per me. E per i ragazzi. Il 70% del settore si merita la tragedia (economica) che sta vivendo, perché incapace di rinnovarsi. La tragedia sociale e personale la stanno vivendo soprattutto i ragazzi. A loro penso.
E tornando al tema, tutto questo diffondere la news del party illegale legalizzato ‘tra noi della notte’ a cosa ha portato? A NIENTE.
Sui media ‘adulti’ (Tg, quotidiani, etc) l’eco del dj set autorizzato post Belgio – Italia in Piazza del Popolo a Roma, una cosa epocale, un evento folle, che avrebbe dovuto portare a conseguenze serie per chiunque si occupi di ordine pubblico nella città eterna è stato ZERO.
Ripeto: ZERO. O forse è servito a far nasce il collettivo / movimento discotecaro #liberdiballare? Boh.
Eppure i fatti sono questi. Se Briatore è indagato perché avrebbe diffuso il Covid-19 al Billionaire l’estate scorsa, cosa dovrebbe succedere un anno dopo ai vari rappresentanti dello “stato” (minuscola) che fa di peggio in una piazza con un bel dj set?
E invece, che servizi abbiamo visto e ci siamo letti? Ci siamo sorbiti le notizie sul grande rave nel pisano, che le forze dell’ordine mica hanno voluto interrompere (visto quel che succede legalmente a Roma, perché interrompere ragazzi che si ritrovano illegalmente? E’ la stessa cosa, anzi forse meglio, perché l’età media è senz’altro più bassa ad un rave).
E al TG1 abbiamo visto un bel servizio su un party illegale sabato 4 luglio in un bagno in Salento, a Marina di Pescoluse (Lecce), anche questo tollerato dalle forze dell’ordine, con le disco chiuse. Se la giornalista del TG1 ha avuto notizia dalla faccenda, possibile che questori, prefetti, politici non ne sapessero niente? Ovviamente no.
Ma il party illegale, piccolino, se po fà. La Praja o il RioBo aperti legalmente? Ah no.
Questa è l’Italia dell’estate 2021. Un’estate di melma.
Si balla e si fa assembramento dappertutto, illegalmente o legalmente (ai maxischermi), tranne che nelle disco (chiuse).
Lo stato tollera e fa finta di niente, i media pure. Anzi, l’Italia adulta e santa qualche assembramento giovanile lo vuole pure, così c’è qualcuno con cui rifarsela visto che le vaccinazioni non è che vadano proprio benissimo (l’immunità di gregge è una chimera).
E le disco non riapriranno “legalmente”. Infatti, il protocolllo proposto dal CTS (50% di capienza compreso il personale, Green Pass) è semplicemente impossibile da rispettare dal punto di vista economico. Anche perché le capienze per i locali italiani sono infinitamente troppo basse, molto più basse rispetto ai locali francesi, tedeschi, olandesi, etc.
Se anche fosse approvato, ‘sto protocollo, (e non lo è), non potrà essere rispettato dai pochi locali che riusciranno, chissà come, ad aprire. Quindi, se riapertura ci sarà (e non è detto ci sia), sarà ‘illegale’.
Si aprirà, se si aprirà, sperando che vada tutto bene. Sperando di non prendere immeritate multe. Con la spada di damocle dei controlli sul nulla.
Se a voi sembra una bella estate, se siete contenti così, bene. Io ho finito rabbia e disperazione. E’ l’ultimo articolo ‘serio’ che su AD scriviamo su questo tema.
D’ora in poi si ride sulla tragedia. Si balla sul disastro, perché questo è. Un disastro epocale.
Si ride.
Lorenzo Tiezzi x AllaDiscoteca