Ve l’avevo promesso qualche giorno fa e finalmente eccolo, lo specialino di AllaDisco su due ‘maestri del pensiero’ italico nel pieno della pandemia.
Non sono i gemelli del goal, ovvero Andrea l’aretino Scanzi (esperto di rock e politica e runner, etc) la splendida Selvaggia Lucarelli, giornalista dalla penna affilata e giudice a Ballando con le stelle. Scanzi & Lucarelli hanno un pubblico adulto o anziano, “de sinistra”. E’ naturale che siano anti disco. Sono anche influencer, è naturale che sappiano annusare l’aria. Magari tra qualche anno ce li troviamo sul dancefloor.
E chi sono allora, i leader anti disco? Chi sono queste due persone che ancora oggi si schierano spesso contro le discoteche italiane, quasi tutte chiuse, ricordiamolo da fine febbraio (nell’estate 2020 ha riaperto solo il 10%)? Sono persone degne di rispetto, non personaggetti passeggeri. Per questo il loro schierarsi puntando bene la mira contro la Croce Rossa dell’estate 2020, ovvero le discoteche, lascia stupefatti gli ottimisti. E io ho il difetto di essere sempre troppo ottimista.
Sono due gemelli separati alla nascita. Entrambi li ho seguiti a lungo. Uno, il mitico Linus (classe 1957) di Radio Deejay, fino a poche ore fa.
Ho iniziato a correre grazie a lui e oggi faccio ultra trail (gare anche da 100 o 120 km), per cui lo ringrazierò per sempre per tante cose. Per la sua pluri sbandierata posizione antidisco un po’ meno. Anzi, più che non ringraziarlo, semplicemente, non ascolto più Deejay Chiama Italia, il programma che accompagnava le mie mattinate da vent’anni e oltre. A differenza di Cattelan, Nikki, il Trio Medusa, Platinette (…) e tutti i conduttori di successo che conosco, mi sembra che Linus stia invecchiando abituandosi fin troppo al potere delle parole diffuse dal megafono della sua radio e che non distingua più i fatti dalle sue opinioni, un po’ su tutto. Siccome è molto intelligente, di solito non c’è problema.
Quando però sbaglia, Linus sbaglia alla grande. E sulle disco sbaglia anche per comodità: anche il suo editore, quello di Repubblica, è fieramente antidisco.
Se ripete Linus ripete 10 volte in onda che gli “assembramenti” in discoteca dell’estate 2020 sono il simbolo del decadimento dell’Italia e che i contagi della seconda onda sono più che altro colpa delle disco… dice la sua legittima opinione, ma la spaccia per un fatto. Perché ovviamente, non è mica vero che le disco, frequentate solo da una piccola fetta di popolazione, “hanno infettato tutti”.
Altrimenti il Salento, la zona più discotecara d’Italia anche nell’estate 2020 sarebbe la zona con più Covid-19 in Italia. E non è così. Anzi, il Salento è una delle zone con meno contagi.
Enrico Mentana, “anti disco” come tutti o quasi i giornalisti e gli editori (vista l’età che ha e visto il pubblico della sua tv, adulto o anziano), 2 + 2 è riuscito a farlo e ha detto pubblicamente che non è mica tutta colpa delle discoteche. Su AD l’abbiamo già scritto QUI.
Linus, discotecaro o ex discotecaro, ancora pochi giorni fa è invece riuscito a gioire per l’inchiesta della magistratura sulle ‘connessioni’ politica – gestori delle discoteche in Sardegna. Ammazza che inchiestona! In un paese in cui in Lombardia non ci sono abbastanza vaccini anti influenzali, in cui sembra essere chiara, in Calabria, la connessione potere Ndrangheta… vai con l’inchiesta sulla lobby delle disco! Viene da ridere solo a dirlo.
Non solo. Linus, è recentemente riuscito a dire in onda che migliaia di contagi a Roma sarebbero avvenuti grazie ai contagi al Billionaire. Certo, tutta colpa del Billonaire, il locale più famoso, con quell’antipatico di Briatore. Subito dopo aver fornito il numero dei contagiati, arrivato chissà dove e come, ovviamente è partito un bel disco, così la sua opinone basata su sensazioni e poco più è diventata un fatto.
Guardando a numeri e non a supposizioni, perché in Sardegna (zona Gialla) i contagi sono così bassi, come in Puglia, rispetto a Milano o la Val D’Aosta? Forse che le discoteche abbiano avuto un ruolo non così fondamentale nella diffusione del virus?
Certo che qualche contagio c’è stato, in discoteca, ma il fenomeno avvenuto anche e soprattutto altrove.
Perché? Semplicemente perché la gran parte degli italiani, come Linus oggi, in discoteca non ci va e trova splendidamente comodo dare tutte le colpe ai ragazzi, ai 16 – 30enni, gente che è in vera difficoltà, molto più di chi ha un lavoro stabile o è in pensione.
Certo che qualcuna delle 300 disco aperte la scorsa estate non ha rispettato le regole, ma uno dei bar sotto casa mia (Brescia) è ancora oggi fonte di assembramenti, come i due supermercati che frequento, come le vie dello shopping etc etc. Dare solo e soltanto la colpa del Covid alle disco su una radio che si chiama Deejay, non Radio Maria, ha contribuito a distruggere quel poco che resta dell’intrattenimento…
Anche perché poi, quando si tratta di fare prediche, è facile parlare. Quando poi si arriva ai fatti i nodi vengono al pettine.
Linus e Gedi, il gruppo editoriale di cui è direttore editoriale per la radiofonia (Deejay, Capital, m2o) ha in qualche modo incassato e/o collaborato attivamente con almeno una discoteca quest’estate. Infatti m2o era media partner del nuovo Musica di Riccione, la disco gestita da Tito Pinton. Ovvero, come quasi tutti noi, pure Linus ha almeno sottovalutato il Coronavirus la scorsa estate.
Dopo Linus, eccoci con un altro juventino DOC, questa volta classe 1964, anche lui brizzolato, ovvero Marco Travaglio de Il Fatto. Lo seguo da tempo molto meno. Ma so ciò che dice e scrive.
Il giornalista / editore / direttore più Contiano della Via Lattea, come la splendida Lilli Gruber su La7, ogni volta che parla o scrive della seconda ondata, parte dalle discoteche.
Perché? E’ ovvio. Perché il problema discoteche nell’estate 2020 il Governo Conte lo ha gestito con una finezza tipica dell’avvocato Pres. Conte: ha lasciato alle regioni la possibilità di riaprirle, ma dicendo che non dovevano riaprire.
I presidenti di regione, che non vivono su Marte come i giornalisti / direttori / editori e i politici romani, hanno riaperto TUTTI le discoteche e i locali hanno fatto una stagione piena di paletti, quasi tutti rispettati.
E siccome Travaglio è ‘anziano’ e filo governativo, il suo nemico perfetto sono i giovani “ricchi e di destra” delle disco… e le regioni di destra e di sinistra che hanno avuto l’ardire di andare contro Conte. E come si può andare contro il salvatore della patria?
(Lorenzo Tiezzi)
1 thought on “Linus e Marco Travaglio, leader anti disco al potere”
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