“(…) Il professor Lopalco, oggi come è noto a tutti assessore a Salute e al Welfare in Puglia (durante l’estate 2020 era consigliere del presidente Michele Emiliano, NDR) fa giustamente notare che il Salento, zona simbolo della movida estiva, è in questo momento una delle zone con meno contagi nella regione. E la Puglia non è una delle regioni più devastate dal Covid-19. E quindi, davvero dobbiamo mettere la croce addosso alle discoteche, ai giovani, i ‘diffusori’, gli untori’? Quelli che hanno sbagliato sono coloro che hanno preso decisioni, a livello regionale e nazionale (…)”
Enrico Mentana, direttore del TG La7, ha detto queste parole domenica 15 novembre durante la trasmissione “L’aria di domenica” (La7) condotta dalla collega giornalista Myrta Merlino.
È ovvio, già lo sapevamo da mesi e mesi. Qui su AllaDiscoteca l’abbiamo scritto più volte. Se il Salento, la patria della Praja di Gallipoli (Lecce), la discoteca italiana più attiva dell’estate 2020 (aperta quasi ogni sera dal 17 giugno al 16 agosto) non è strapieno di Covid-19 a novembre vuol dire che l’equazione discoteche uguale Covid-19 è sbagliata. Fine delle chiacchiere.
Se ora lo dice convinto anche Enrico Mentana, non certo un giornalista negazionista o “pro disco”, vuol dire che disco & giovani sono diventati simbolo del Covid-19 perché l’anziana società italica, media e politici avevano bisogno di dare la colpa a qualcuno.
I buoni, quelli che vanno a letto presto, hanno scelto i ricchi, i più antipatici (quelli della Costa Smeralda, Briatore su tutti), i ragazzi e i loro luoghi di ritrovo: le discoteche, unici luoghi italiani in cui gli over 40, gli italiani medi non vanno da tempo. Chiaramente, non tutte le 300 disco italiane aperte quest’estate sono state perfette, ma manco i bar sotto casa mia (Via Cremona, Brescia) lo sono. Manco tutte le Residenze per Anziani lo sono, ancora oggi, dopo i disastri di marzo, aprile, maggio (etc).
Che giornalisti / personaggi come l’atletico Andrea Scanzi o Selvaggia Lucarelli (opinionista su Covid-19 e Ballando con le Stelle) lo vogliano capire è impossibile. Il loro pubblico è adulto, non capirebbe. Alla loro carriera serve molto di più sparare sui ragazzi.
Che un ex dj da discoteca come Linus di Radio Deejay possa invece capirlo e fare marcia indietro su qualche immotivata uscita antidisco di troppo io lo spero ancora. Ascolto Deejay Chiama Italia da decenni e quando lo sento mi viene da piangere. Ripeto, mi viene da piangere, davvero non in senso figurato.
I fatti, quando sono tali, possono anche essere a lungo oscurati da ciò che fa comodo o da cose non vere. Poi però tornano a galla.
(Lorenzo Tiezzi x AllaDiscoteca)
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