Come è andato “Faccio After”, l’eBook benefico di Lorenzo Tiezzi per dj e artisti dell’intrattenimento?

Qualche mese fa ho scritto “Faccio After” un eBook benefico nato per aiutare dj e artisti dell’intrattenimento oggi senza lavoro. Pochi giorni fa, con orgoglio, dopo la raccolta fondi con l’associazione Mai Più Solo con cui ho collaborato, sono finalmente partiti i bonifici per aiutare qualcuno tra i tantissimi dj in difficoltà.


Poche ore fa il governo Conte ha finalmente fatto pubblicare in Gazzetta Ufficiale un ristoro specifico per i titolari delle discoteche italiane. Non sono tanti soldi, ma salveranno dal fallimento qualcuna delle disco italiane.
Oggi tanti intellettuali scrivono di aiutare i ristoratori, perché evidentemente le lettere fanno venire fame e i ristoranti sono luoghi per tutta la famiglia. Ce ne fosse uno che ha speso una parola, una sola parola, per titolari di locali (ancora chiusi al 100%) e dj.


Qualcuno prova pure ad aiutare i musicisti, perché in fondo chi è che dice di non amare la musica?

Poi nei fatti mica è così, ma piace dirlo, soprattutto dai 35 in poi.

Invece con “Faccio After” ho cercato di aiutare dj e artisti dell’intrattenimento, ovvero non Artisti con la A maiuscola, gente che a volte ha la partita iva, a volte si appoggia a questa o quella cooperativa ma comunque prova a campare e/o prova a campare la propria famiglia facendo una cosa importante quando la Cultura Alta (e quella piccola & pop di Sanremo, per capirsi).

Dj & artisti dell’intrattenimento fanno divertire ed emozionare i ragazzi nei locali con la professionalità e a volte fanno Arte come Michelangelo. A me sembra anche più importante che organizzare l’ennesima mostra su Van Gogh in un museo con un sacco di finanziamenti pubblici, perché a volte anche un dj fa musica immortale, a volte anche un vocalist fa poesia, a volta una ballerina su un cubo balla meglio di Roberto Bolle… e a volte, guardandola dal basso un ragazzo si accorge che in fondo la sua amica o il suo amico gli piacciono altrettanto. Così ci prova e nascono quegli amori che servono a portare avanti la specie umana grazie ad una cosa molto divertente (sesso).


Ma sto divagando. “Faccio After” è una sorta di vademecum semiserio per chi vuol diventare come David Guetta. Ma siccome Guetta c’è già, magari diventa lucista professionista, decide di occuparsi di booking, finirà a fare il comunicatore (come chi scrive). 

Si guadagna, oggi, molto meno di chi ripara tapparelle. Ma non sarà sempre così. L’intrattenimento tornerà a spingere forte, ne sono certo. Il successo di tante discoteche estive lo dimostra.


lo sto rileggendo dopo mesi, non è un capolavoro letterario, ma siccome riporta, oltre ai miei, pensieri e suggerimenti di star dello show biz nottambulo italiano (Claudio Coccoluto, Ralf, Luca Agnelli, Franchino, Cristian Marchi…), di manager di livello assoluto (Willy Marano, che lavora con Vasco Rossi; Alberto Gobbi, Sandor Von Mallasz…), di professionisti di successo, di artisti come Saturnino è un libro importante. Entro breve tornerà ad essere disponibile come ebook sui normali circuiti e continuerà a costare più o meno 10 euro. Non di meno. Una parte di quanto incassato sarà comunque dedicata al settore artistico, creando probabilmente una borsa di studio per giovani talenti.


“Faccio After” è stato un grande successo perché grazie a tanti amici e tante persone che non conosco, abbiamo raccolti tanti soldi interamente andati in beneficenza. Il SILB (Associazione Italiana Imprese Intrattenimento), grazie al presidente Maurizio Pasca, ha fatto poi una donazione importante.Per questo regalerò l’ebook a tutti i soci del SILB con una introduzione dedicata a loro e al perché proprio oggi che non si può fare intrattenimento è giusto e logico comunicare. E’ paradossalmente il momento migliore per farlo.


“Faccio After” è stato un successo assoluto,

anche perché dei problemi di discoteche e dj, grazie al mio libro, ha scritto il Corriere della Sera, si è vista la mia faccia su Italia Uno (etc).


Ma è stato anche un fallimento misero.

Perché la mia idea, quella di far si che i dj più affermati aiutassero i colleghi in difficoltà, che gli artisti si sentissero parte di un tutto più grande di loro, non si è concretizzata. Non sono riuscito a far scoccare la scintilla dell’aiuto reciproco. I gestori, che i dj già li pagano, hanno donato molto più dei dj, anche se con i locali fermi sono ovviamente più in difficoltà dei signori del mixer, che non hanno spese.


Questo eBook, presto di nuovo disponibile, non salverà certo di dj di oggi, ma forse (forse) potrà dare qualche idea decente a chi dalla sua cameretta sogna, oggi che non è affatto possibile, di entrare in questo mondo di matti (lo show biz nottambulo).


(Lorenzo Tiezzi)